Traccia dell'intervento di Patrizia Ballardini, presidente della Comunità delle Giudicarie, in occasione del dibattito in quota "Serodoli resti Serodoli" organizzato dalla S.A.T. - Società degli Alpinisti Tridentini, presso il Lago Serodoli (9 agosto 2014).
Sci da discesa e nuove forme per il turismo. Complementari per il futuro del territorio, con l'ambiente al centro.
Innanzitutto, desidero ringraziarvi di essere qui oggi, nonostante le condizioni meteo decisamente avverse. Questo testimonia e conferma ancora una volta come il Territorio sia capace di interrogarsi e riflettere rispetto alla prospettiva di futuro che vogliamo dare ai nostri figli, nella consapevolezza che l’ambiente rappresenta una risorsa fondamentale da tutelare e valorizzare.
“Con riferimento a Serodoli, quale è la decisione rispetto alla quale ci si sta confrontando da mesi?”
Va in primo luogo premesso che quella che, anche in modo un po’ strumentale, è divenuta la ‘questione Serodoli’ si colloca all’interno del percorso ben più generale e articolato che la Comunità delle Giudicarie ha intrapreso per l’elaborazione del Piano Territoriale (PTC). Ad oggi, si è completata una prima importante fase di partecipazione, sono stati condotti i necessari approfondimenti tecnici e la riflessione, complessa e delicata, è ancora in corso. In ogni caso, va chiarito che non si tratta di decidere ‘dove passeranno nuove piste’, bensì di valutare, all’interno di una più vasta visione strategica di sviluppo sostenibile, se ‘tenere aperta’, dal punto di vista urbanistico, la possibilità per futuri potenziali ampliamenti del demanio sciabile.
“Perché la Comunità di valle si occupa del potenziale ampliamento delle aree sciabili?”
La perimetrazione delle aree sciabili rientra tra le competenze trasferite dalla Provincia alle Comunità, nell’ambito del PTC, unitamente ad altri temi quali, ad esempio, le aree industriali e le grandi superfici commerciali.
Inoltre, nello specifico, lo stesso Piano Urbanistico Provinciale (PUP) demanda alla Comunità, nell’ambito del percorso del Piano Territoriale, i necessari approfondimenti rispetto all’ipotesi di inserimento di un’area sciabile in zona Serodoli.
Come detto, la Comunità delle Giudicarie ha avviato un percorso di ascolto e confronto ad inizio 2011, che ha portato a costruire, passo dopo passo, insieme al Territorio - rispettando anche quanto previsto dalla norma, che impone il criterio della progettazione allargata e partecipata - prima gli indirizzi di fondo per lo sviluppo e, quindi, l’Accordo quadro di programma per il PTC. Quest’ultimo, è stato sottoscritto, insieme all’ Intesa con il Parco Naturale Adamello Brenta, lo scorso gennaio, da parte della Comunità insieme ai Comuni delle Giudicarie, alla Provincia ed al Parco stesso.
Con riferimento nello specifico alle aree sciabili, l’esigenza di un potenziale ampliamento è emersa dalTavolo di confronto e consultazione per il PTC, che coinvolge quaranta rappresentanti degli interessi sociali, ambientali, economici e culturali delle Giudicarie (con un fronte unito e la sola contrarietà di Italia Nostra e del Parco).
Accanto alla espressione del predetto Tavolo, ad oggi, gli atti formali deliberati sono: la delibera dellaConferenza di programma per l’accordo quadro (la Comunità, la Provincia, il Parco Naturale e 33 Sindaci favorevoli; 1 Sindaco astenuto), e della Assemblea della Comunità (55 favorevoli; 5 contrari e 4 astenuti) rispetto alla previsione contenuta nel Documento Preliminare al PTC, in piena coerenza con la previsione del PUP, di ‘un’area di studio in zona Serodoli ove effettuare approfondimenti di carattere ambientale, economico e sociale’.
La Comunità, in primis attraverso la Presidente e la Giunta, si è fatta carico, quindi, di una precisa istanza espressa dal Territorio.
“ ‘Serodoli si o Serodoli no?’ Questo magnifico luogo è diventato ‘una bandierina’, ma il tema su cui riflettere è ben più ampio e riguarda il futuro del nostro territorio, del Trentino, in termini di prospettive economiche e quindi anche sociali”
L’elevata valenza ambientale e paesaggistica del contesto giudicariese, che rappresenta una risorsa unica ed eccezionale sia per la qualità della vita dei residenti che in termini di capacità di attrazione per gli ospiti e, quindi, in termini di rilevanza rispetto alle prospettive economiche e sociali del Territorio, oggi si coniuga con un sistema turistico che vede nello sci da discesa e quindi nella proposta della Ski Area Campiglio Dolomiti numeri rilevanti: due milioni di sciatori all’anno sulle piste; 450 posti di lavoro garantiti dalle società funivie (di cui circa il 50 per cento fissi) per 18 milioni di euro all’anno di monte salari riversato sul territorio (senza riduzioni nel tempo, neanche negli anni più recenti); un indotto stimato sul territorio pari a 500 milioni di euro e circa 5.000 posti di lavoro.
Attività ed iniziative complementari allo sci da discesa, quali ad esempio, ciaspole, free ride ed altro, sono riconosciute come importanti anche in base agli approfondimenti più recenti ma, al tempo stesso, sono confermate come esclusivamente complementari allo sci da discesa, poiché ritenute in grado di generare flussi sostanzialmente inferiori a quelli generati da quest’ultimo, sia nell’immediato che nel medio termine.
Da qui la delicatezza e la rilevanza della riflessione, con al centro l’obiettivo di costruire una intelligente sinergia tra ambiente e sviluppo economico - sociale, che ha portato a decidere, proprio nell’ambito delTavolo per il PTC, in condivisione anche con il Parco, di effettuare un approfondimento mirato di tipo tecnico scientifico rispetto al potenziale ampliamento delle aree sciabili, con l’obiettivo di supportate la decisione del Territorio attraverso una valutazione degli impatti strategici, sociali ed economici, unitamente a quelli ambientali.
Da questa decisione, responsabile e ponderata, è nata l’analisi affidata ad un consulente specializzato quale Agenda 21 (che, peraltro, è partner e lavora per il Parco Naturale Adamello Brenta da molti anni), disponibile sul sito della Comunità insieme a tutta la documentazione legata al Piano Territoriale (www.comunitadellegiudicarie.it).
Le conclusioni dell’analisi condotta da Agenda 21 evidenziano quanto segue: “La proposta neve-sci è il fattore trainante dei flussi turistici e più in generale dell’economia delle Giudicarie e l'analisi approfondita anche in ambito internazionale fa ritenere che, pur con proposte complementari in crescita, la proposta sci rimarrà trainante anche nel medio termine. È necessario, quindi, continuare ad investire su questo tipo di offerta, per garantire flussi rilevanti ad esso associati e relativo indotto. .. Pertanto, se si intende supportare in maniera rilevante la competitività della Ski Area, in coerenza con l’attuale vocazione turistica, considerati i delicati equilibri ambientali e paesaggistici di riferimento, è necessario assumere iniziative che prevedano un ampliamento rilevante associato al rafforzamento effettivo del collegamento tra le tre aree presenti all’interno della Ski Area".
Si riconosce, infatti, che il ‘prodotto sci’, in Italia, è un prodotto maturo che necessita di un rilancio, ma si sottolinea come vi siano opportunità interessanti legate al mercato internazionale, rispetto al quale diventa più rilevante la dimensione della Ski Area, anche tenuto conto di quanto offrono i caroselli sciistici presenti in altri paesi concorrenti.
Nessuno ha mai detto che il potenziale ampliamento sia o sarà l’unica carta vincente per garantire il benessere e la crescita economica: si è constatato invece come questo possa essere uno degli elementi che può favorire in prospettiva la competitività del territorio.
“L’ampliamento della ski area è l’intervento più urgente per una offerta competitiva?”
Come ho avuto modo di condividere anche con alcuni di voi incontrati sul percorso per arrivare sin qui, se oggi parliamo dei potenziali ampliamenti della ski area, è per riuscire a valutare in modo approfondito come essere competitivi in una prospettiva di medio termine, consapevoli che un eventuale ampliamento necessita di moltissime verifiche di tipo anche tecnico, a valle di un orientamento politico, che potrebbero renderlo potenzialmente realizzabile, in caso di risultato positivo, in tempi lunghi.
La priorità oggi è certamente quella di lavorare sul nostro prodotto turistico al fine di renderlo ancora più distintivo, appetibile ed accattivante, a partire anche da interventi più contenuti e meno costosi, quali ad esempio la manutenzione dei sentieri ed il completamento della segnaletica, la creazione di opportunitàoutdoor innovative, il completamente dell’offerta con strutture in grado di proporre attività indoor appetibili e distintive caso di cattivo tempo, solo per citare pochi esempi, non certo esaustivi.
Oggi il Territorio si sta impegnando anche su iniziative di questo tipo, per favorire anche la destagionalizzazione e nuove forme di turismo definite ‘più sostenibili’, con il Parco Naturale e le Aziende per il Turismo in prima linea. La stessa Comunità delle Giudicarie, nel 2014, ha stanziato oltre mezzo milione di euro per un progetto dedicato a migliorare la nostra proposta turistica in ambiti che vedono l’ambiente naturale al centro, quali quelli legati alla bike, alla pesca, al bouldering (progetto di sistema, costruito e gestito in modo integrato dalle ApT e dai Consorzi turistici delle Giudicarie, in sinergia).
Ma dobbiamo assumerci la responsabilità di prendere oggi decisioni in grado di costruire una proposta competitiva, realistica e sostenibile, da tutti i punti di vista, in una prospettiva di medio– lungo termine.
“Il potenziale ampliamento in area Serodoli? Il PUP demanda alla Comunità di valle. Per questo siamo stati chiamati ad occuparcene.”
Per quanto riguarda nello specifico il potenziale ampliamento in area Serodoli, va sottolineato ancora una volta come questo sia richiamato nel PUP, con un esplicito rinvio ad un approfondimento a livello di Comunità; da qui è partita la riflessione sul Territorio, attualmente ancora assolutamente aperta, coordinata dall’ente che per legge è tenuto a farlo: la Comunità di valle.
“L’analisi di Agenda 21?”
Questa ha lasciato al Territorio una riflessione importante, ancora in corso, legata alle prospettive di sviluppo. Sarà l’Assemblea della Comunità, quale espressione del Territorio, a decidere se ed in che termini tenere la strada aperta a potenziali ampliamenti delle aree sciabili, per quanto di competenza della Comunità di valle, portando poi all’attenzione della Giunta Provinciale eventuali ambiti che vadano oltre la competenza locale.
“Che cosa accadrà al Parco Naturale se domani dovessero sorgere delle piste da sci in area Serodoli?”
Il Parco continuerà ad avere il ruolo di valorizzazione del magnifico ambiente naturale nel quale viviamo ed accogliamo gli ospiti. Peraltro, va sottolineato che già oggi vi sono piste ed impianti da sci in area parco, costruiti prima che venisse istituito il Parco. E questo è un esempio di come il Territorio ha saputo gestire il delicato equilibrio tra valenza ambientale e sviluppo economico e sociale.