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Prosegue per altri due anni l’intervento per l’occupazione nei servizi domiciliari

L’iniziativa, partita ancora nel 2016,  ha permesso l’assunzione di 7 lavoratrici  ed è stata attuata nei Comuni di Borgo Chiese, Bocenago, Caderzone Terme, Castel Condino, Pieve di Bono-Prezzo, Pelugo, Spiazzo, Strembo e Valdaone – Il costo complessivo per il biennio è di circa Euro 300.000 e verrà finanziato per il 60% dall'Agenzia del Lavoro e per il 40% con l’intervento della Comunità e dei Comuni aderenti al progetto.

Da diversi anni la Comunità sostiene i Comuni nell’attivazione dei progetti per  l’accompagnamento all’occupabilità attraverso lavori socialmente utili per andare incontro a soggetti che presentano difficoltà nell’accesso al mercato del lavoro.

Già a partire dal 2016 la Comunità ha voluto attivare anche un progetto biennale, più volte riproposto, a favore dell’occupazione femminile, con l’obiettivo, allo stesso tempo, di rafforzare ed integrare i servizi domiciliari già esistenti a favore della popolazione anziana, che prevede interventi di accompagnamento e animazione.

Il progetto, che è stato prorogato lo scorso 1° luglio per un nuovo biennio, ha visto l’assunzione tramite cooperativa di sette lavoratrici (due a tempo pieno, le altre a part-time) per 24 mesi. La cooperativa alla quale è stata affidata la gestione del servizio è stata individuata, a seguito di procedura mediante confronto concorrenziale, nella Cooperativa Lavoro che già gestisce l’Intervento 3.3.D “ordinario” attuato dalla Comunità per i lavori nel verde.

Il costo di tale progetto, pari a complessivi Euro 300.000 verrà finanziato per il 60% tramite contributo dell’Agenzia del Lavoro e per il rimanente 40% mediante intervento della Comunità e dei Comuni partecipanti.

L’iniziativa è stata possibile grazie all’adesione dei Comuni di Borgo Chiese, Bocenago, Caderzone Terme, Castel Condino, Pieve di Bono-Prezzo, Pelugo, Spiazzo, Strembo e Valdaone, che sono tuttora coinvolti nella fase di attuazione e gestione del progetto attraverso i rispettivi Assessori alle attività sociali.

Il Servizio Sociale della Comunità garantisce la supervisione del progetto, organizzando momenti di formazione e monitoraggio, in collaborazione con la Cooperativa affidataria e con i Comuni, per favorire nel miglior modo possibile lo svolgimento dell’iniziativa.

I beneficiari degli interventi in questi anni sono stati più di cento, in prevalenza anziani o persone segnalate dal Servizio Sociale.

È stata individuata come attività di particolare interesse, oltre a quella individuale operatore-anziano, quella comunitaria volta a contrastare l’isolamento e favorire la relazione tra gli anziani dei vari paesi coinvolti. Le amministrazioni comunali hanno collaborato fattivamente mettendo a disposizione gli spazi per le attività collettive e di socializzazione.

La relazione tra le persone anziane ha permesso la costruzione di nuovi legami, di un nuovo sentire comunitario, di momenti di socializzazione divenuti appuntamenti regolari e attesi generando anche iniziative ricreative proposte e finanziate dagli stessi utenti.

Dato il positivo riscontro da parte di tutti i soggetti coinvolti, con ricadute interessanti sul benessere che tale iniziativa ha prodotto nelle comunità in cui si sta svolgendo, tale progetto è stato riproposto per altri due anni con le stesse operatrici su quasi tutto il territorio di riferimento. Questo ha  garantito alle persone seguite continuità nella prestazione del servizio.

Non è stato possibile ampliare il progetto ad altri Comuni in quanto l’Agenzia del Lavoro non ha dato disponibilità per il finanziamento di ulteriori operatori. Tuttavia numerosi Comuni hanno attivato autonomamente, attraverso il finanziamento dell’Agenzia del Lavoro, per i propri anziani un servizio analogo a quello promosso dalla Comunità avendo un riscontro molto positivo da parte degli utenti.

Attività previste dal progetto:

  • Servizi di accompagnamento per necessità personali, quali visite mediche, acquisto farmaci, commissioni varie per il disbrigo di incombenze burocratiche, per recarsi dal parrucchiere, ecc…;
  • Aiuto per gli spostamenti: con l’utilizzo di ausili tipo bastone, attività di accompagnamento per passeggiate;
  • Fornitura acquisti, recapito della spesa, ricette mediche;
  • Attività di animazione/socializzazione al domicilio come: lettura libri, giornali, riviste, giocare a carte, compagnia, lavori a maglia, piccolo rammendo, ascolto e intrattenimento;
  • Servizi di accompagnamento per favorire i rapporti con la comunità: organizzazioni associative, feste, ricorrenze, momenti religiosi; o gestione di attività di socializzazione di gruppo tra i beneficiari (incontro in un luogo pubblico per attività condivise);
  • Attività di sostegno e supporto telefonico: per chi non può partecipare ad altre attività sarà importante mantenere un contatto telefonico in modo da fornire un supporto agli anziani che rimangono per molti giorni isolati nelle proprie abitazioni. Con questo contatto è importante verificare la situazione complessiva dell’anziano e i suoi bisogni in termini di assistenza e sostegno.

L’Assessore alle Politiche Economiche della Comunità delle Giudicarie - Flavio Riccadonna,  sottolinea che  “in una società che invecchia come la nostra, gli anziani, specialmente gli ultra ottantenni, si trovano ad un certo punto della loro vita ad aver bisogno di un aiuto per svolgere operazioni che prima risultavano facili, attività e mansioni che non sono più in grado di portare a termine da soli.

Non sempre i figli, i nipoti o altri parenti hanno il tempo o la disponibilità per occuparsi dell’anziano non completamente autosufficiente, soprattutto laddove non siano presenti collaboratrici domestiche o badanti.

Ecco allora che l’iniziativa in questione si pone innanzitutto l’importante obiettivo di una presenza amica vicina alle persone più fragili e sole, per far trascorrere in modo attivo la vecchiaia, aiutandole a rimanere il più a lungo possibile a casa propria integrando i servizi sociali con aiuti complementari. Inoltre non dimentichiamoci nemmeno che questo importante progetto che si focalizza sul benessere e la dignità dei nostri anziani, offre anche un ulteriore opportunità di occupazione, soprattutto per donne che hanno la volontà di impegnarsi nel sociale”.

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