Appuntamento presso la sala "Sette Pievi" della Comunità a Tione, alle ore 20.30, con due giudicariesi che conoscono a amano il territorio: Mario Antolini Muson e Giovanni Battista Polla.
"Saor de tera": venerdì 23 una serata sull'identità giudicariese
Le Giudicarie “passando” per la terra. Una serata culturale che attraverso le storie vere racconta il significato di un legame profondo con la propria terra d'origine. Significato spesso reso più chiaro e consapevole da un “andarsene” e da un “tornare”, per necessità o per scelta. Un modo per dare forma a quel “Saór de tera” che è il titolo della serata.
Due giudicariesi che conoscono e amano il territorio, Mario Antolini Musòn e Giovanni Battista Polla, raccontano la loro esperienza di vita. Altre e più recenti storie come quelle di due giovani che lavorano la terra, Luca Altini e Moira Donati, completano il mosaico di una serata racconto che si concluderà con un messaggio delle associazioni culturali del territorio.
Una serata di storie significative.
La serata culturale “Saór de tera, storie di un legame” che il sottotitolo “Cultura e appartenenza in Giudicarie” chiarisce nel suoi intenti, si inserisce dentro un quadro di continuità progettuale che la Comunità di valle delle Giudicarie ha intrapreso fin dal 2011 con il progetto «Le Giudicarie raccontano le Giudicarie». La volontà rimane la stessa: comporre il mosaico variegato e multiforme delle Giudicarie dentro una trasversalità di vicende comuni ai Giudicariesi.
“Saór de tera, è un titolo solo all'apparenza poetico – precisa la presidente della Comunità delle Giudicarie,Patrizia Ballardini – ma che in realtà rimanda alla vita vera: per sentire il sapore delle cose, le devi attraversare, conoscere, vivere. Per questo abbiamo voluto che la serata culturale di venerdì prossimo sia all'insegna delle esperienze di vita legate alla terra, con alcuni testimoni d’eccezione, che ringrazio ancora una volta per la grande disponibilità e per il valore del loro contributo”.
Mario Antolini Muson, giudicariese sensibile, acuto e curioso che ha raccolto nel corso della sua vita una serie di esperienze a partire dal primo dopoguerra fino ai giorni nostri, dialogherà con Giovanni Battista Polla, allevatore testimone del secondo dopoguerra, sul significato di quel saór de tera frutto di tenacia, passione e appartenenza ad un territorio. A moderare Roberta Bonazza, anche lei appassionata giudicariese.
Terra intesa nella sua pluralità di significati: la terra fisica, quella dura da arare sopratutto in montagna, la terra generativa di alberi, di fieno, di erbe selvatiche, di frutti, quella dalla quale l'umanità trova sostentamento, ancora. E la terra nel significato metaforico di luogo dove si è nati, dal quale si è partiti e tornati; significato dal quale scaturisce il sentimento di appartenenza e di nostalgia. Una relazione sentimentale.
Dice Mario Antolini “Abbiamo vagato un po' ovunque sulle strade delle regioni italiane od in terre anche oltre oceano a rincorrere persone prone al lavoro, a studenti che hanno lasciato la valle ancora decenni per rinchiudersi per anni ed anni in collegi così da arrivare ventenni a casa carichi di quell'istruzione che poi ha dato loro modo di dirigere sia il mondo del lavoro, che quello degli Uffici, ed anche nella Scuola e nell'amministrazione pubblica. Senza dimenticare le "serve" (domestiche) che partivano decenni dalla valle e vi tornavano dopo i vent'anni diventando la famose "nonne" di ieri, che sono state il perno portante e determinante delle vecchie e numerose famiglie patriarcali tradizionali. ”
La serata sarà arricchita dalla testimonianza di due giovani giudicariesi che hanno scelto oggi – nella società tecnologica e digitale – di lavorare la terra. Sono Luca Altini (di Vigo Rendena), allevatore che lavora il formaggio e Moira Donati, che con il latte d'asina produce prodotti cosmetici e che coltiva piante officinali e piccoli frutti.
Le associazioni culturali delle Giudicarie porteranno in chiusura della serata un loro messaggio sullo stato di salute della cultura in Giudicarie, in prospettiva futura.
Una serata per “ritessere” lo dice bene Mario Antolini “il tessuto portante della nostra società di oggi, nella ipotetica possibilità di trasmettere ai presenti quell'intensità sociale che ha animato l'innumerevole schiera dei partiti e tornati in valle.”
L’incontro è dedicato a tutta la popolazione delle Giudicarie ed a chi, magari non giudicariese, volesse conoscere un poco di più questo territorio e questa comunità. Venerdi 23 gennaio ore 20.30, a Tione, Casa della Comunità delle Giudicarie.