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Grandi superfici di vendita e centri commerciali. Confermato lo stop voluto dal PTC Giudicarie: approvazione finale della Provincia

Confermato da parte della PAT l'orientamento dell'Assemblea della Comunità espresso nel Piano stralcio relativo a grandi superfici di vendita e centri commerciali - Stop quindi a nuove grandi superfici in Giudicarie e introduzione di accordi quadro per eventuali ampliamenti futuri già pianificati - E' il primo stralcio PTC aree commerciali ad entrare in vigore in provincia di Trento.

Analisi quindi pareri da parte della Conferenza dei Sindaci delle Giudicarie; delibere da parte della Assemblea della Comunità per la prima e quindi la seconda adozione, successiva alla fase delle osservazioni. Ed ecco, a conclusione dell’iter burocratico, la delibera di adozione definitiva, con l’approvazione anche da parte della Provincia autonoma di Trento, dello stralcio del Piano Territoriale delle Giudicarie relativo alle grandi superfici di vendita.

 

La Giunta provinciale ha quindi avallato l’orientamento espresso dal territorio, confermando lo “stop” a nuove grandi superfici di vendita in Giudicarie, sostenendo di fatto la volontà espressa dal territorio di valorizzare gli esercizi di vicinato e le medie strutture di vendita esistenti. Non solo. Dopo un primo parere critico, la Provincia alla fine ha approvato anche la proposta del territorio di introdurre l’obbligo,  per l’imprenditore che intenda ristrutturare una media superficie prevedendo un ampliamento che ecceda la soglia delle grandi strutture, di sottostare ad una convenzione che indichi benefici specifici anche per il l’Amministrazione Comunale interessata. La possibilità prevista dalla legge, di incrementare dopo 5 anni la superficie del 20% non vuole essere limitata dal Piano stralcio, ma anzi è auspicata laddove vi è una evidente dinamicità commerciale. Ciò che il Piano richiama – e che anche la PAT alla fine ha approvato - è la possibilità, visto il beneficio che l’attività commerciale ne trae, che vi sia una ricaduta in termini non solo economici ma anche sociali o ambientali sul territorio in cui insiste la struttura, attraverso una convenzione con il Comune (piano attuativo).

 

Rispetto alle norme di attuazione approvate dalla Assemblea della Comunità delle Giudicarie, la Provincia ha respinto invece la norma che prevedeva di introdurre, in via preventiva al giudizio della Provincia, il parere della Giunta della Comunità delle Giudicarie per deroghe alle previsioni di Piano. Come già osservato in sede di prima adozione, la Giunta provinciale ha confermato di ritenere che tale articolato non sia conforme alle disposizioni di legge in materia e lo ha quindi respinto in via definitiva, avocando quindi solo a sé il diritto di valutare le richieste di deroga, senza pareri preventivi da parte del territorio.

 

Con l’approvazione da parte della Giunta provinciale, il Piano stralcio delle grandi superfici di vendita in Giudicarie entra in vigore a tutti gli effetti, quale riferimento al quale i comuni ed il territorio dovranno attenersi.

 

Nel dettaglio, il piano stralcio approvato in via definitiva, si articola in alcuni capitoli:

  • il censimento dell’esistente, con riferimento all’intera offerta commerciale delle Giudicarie (negozi di vicinato, piccole e medie strutture di vendita, grandi superfici e centri commerciali);
  • le schede puntuali di analisi per ciascuna grande struttura di vendita o centro commerciale già presente in Giudicarie, con la descrizione dei principali aspetti funzionali – tipologici;
  • la carta di piano (redatta in base alla normativa provinciale) relativa alle sole grandi strutture di vendita e centri commerciali ad oggi esistenti ed operative;
  • le norme di attuazione, che confermano le indicazioni previste dalla L.P. 1/2008 nonché di tutta la normativa vigente sul commercio di carattere provinciale, ma con la previsione di una norma cogente relativa all’obbligo di “piano attuativo” per gli interventi di ristrutturazione con ampliamento della superficie di vendita tale per cui la superficie finale eccede la soglia delle grandi strutture di vendita (artt. 9 e 10 L.P. 17/2010).

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