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Piano Territoriale delle Giudicarie: alcune precisazioni

Oggi siamo in una fase di indirizzo e il Piano non esiste ancora - Nessun ampliamento dell'area sciabile in zona Serodoli nell'Accordo per il PTC: solo un'area di studio - Nessun riferimento al bacino Montagnoli nell'Accordo.

Anche alla luce delle recenti esternazioni da parte di più Soggetti rispetto al Piano Territoriale delle Giudicarie, abbiamo ritenuto opportuno un momento di incontro con gli organi di informazione per poter portare alla attenzione alcune precisazioni, affinché ai Cittadini giunga una informazione corretta.

 

Che cosa sono il “Piano Territoriale di Comunità” ed il “Documento Preliminare al Piano Territoriale di Comunità”

Il “Piano territoriale di Comunità” (PTC), art. 21, L. P. 1/2008 è lo strumento di pianificazione del territorio della Comunità con il quale sono definite, sotto il profilo urbanistico e paesaggistico, le strategie per lo sviluppo sostenibile del rispettivo ambito territoriale nell'obiettivo di conseguire un elevato livello di competitività del sistema territoriale, di riequilibrio e di coesione sociale e di valorizzazione delle identità locali.

Il “Documento Preliminare” (DP) al “Piano Territoriale di Comunità” contiene ed illustra gli obiettivi generali e gli indirizzi che si intendono perseguire attraverso il PTC, che rappresenta lo strumento urbanistico che diventerà il riferimento per i Piani Regolatori Generali Comunali.

Il DP è stato costruito attraverso un confronto approfondito tra Comunità e Cittadini, Comuni, Ente Parco, rappresentanti sociali, economici, culturali, nell’ambito di un percorso realmente partecipato, partito con la fase di ascolto del territorio condotta in collaborazione con l’Università di Trento, e costellato da un susseguirsi di incontri. Il DP definitivo è divenuto il documento ‘Criteri ed indirizzi’ contenuto nell’Accordo quadro per il PTC sottoscritto nei giorni scorsi.

 

Dove siamo giunti oggi

Il processo per la costruzione del Piano Territoriale per la Comunità delle Giudicarie si trova ancora in una fase preliminare, dedicata alla definizione dei criteri e degli indirizzi generali per la formazione del Piano urbanistico di territorio, a partire anche dai contributi propositivi forniti dei vari portatori di interesse. In alcun modo, si può quindi oggi parlare di scelte definitive e di interventi “inseriti nel Piano Territoriale”.

Rimarchiamo come i criteri e gli indirizzi generali che sono stati oggetto dell’Accordo di programma sottoscritto qualche giorno fa tra Comunità delle Giudicarie, Comuni, PNAB e PAT, costituiscano uno strumento di riferimento a partire dal quale, anche attraverso approfondimenti progressivi ed il contributo ulteriore dei vari portatori di interesse, si determineranno le scelte per la tutela e lo sviluppo socio economico del territorio che poi confluiranno nel Piano Territoriale.

Sottolineiamo l’impegno della Comunità, dei Comuni e del PNAB, emerso e confermato in questa intensa fase di elaborazione degli indirizzi, rispetto alla valorizzazione e salvaguardia del  territorio e dell’ambiente, che sono unanimemente riconosciuti quale patrimonio essenziale ed inestimabile, che non può essere depauperato.

 

La scelta di metodo della Comunità delle Giudicarie

Nel Documento Preliminare e quindi nei ‘Criteri ed indirizzi per il PTC’ la Comunità delle Giudicarie ha scelto di concentrare l’attenzione sugli ambiti di effettiva competenza delle Comunità di valle, in base alla norma provinciale. Nella costruzione del Documento Preliminare si è scelto di focalizzare quindi l’attenzione sulle aree di azione per le quali è possibile un intervento attraverso gli strumenti della Comunità, tralasciando intenzionalmente l’approfondimento di aspetti certamente rilevanti ma esterni all’ambito di potenziale azione ed influenza della Comunità.

 

L’area di studio in zona Serodoli

Con particolare riferimento a quella che è diventata ‘la questione Serodoli’, innanzitutto va precisato chenell’Accordo quadro NON è stato inserito alcun ampliamento dell’area sciabile in località Serodoli.

La Comunità delle Giudicarie si è fatta carico, come ritengo dovuto, di:

a)     Recepire un’istanza emersa dal percorso partecipativo di costruzione del Documento Preliminare/Criteri ed indirizzi per il PTC: tenere aperta la strada per la valutazione di un potenziale ampliamento del demanio sciabile, ritenendo anche la dimensione dello stesso un fattore rilevante per la competitività prospettica della Ski Area;

b)    Condurre un approfondimento alla luce di quanto previsto dal PUP, che demanda alla Comunità la verifica rispetto ad un potenziale ampliamento in area Serodoli. Va correttamente rappresentato come il PUP abbia espressamente previsto “considerato che la delicatezza ambientale dell'area di Madonna di Campiglio (si pensi all'incontestabile pregio ambientale e forestale rispettivamente della Val Gelada e della zona di Malga Darè) non consente di individuare ipotesi ulteriori di piste significative, qualunque altra esigenza di nuove piste (come ad esempio quella proposta in località Serodoli) fuoriesce dalle priorità strategiche della Provincia e si configura come progetto locale di ampliamento del demanio sciabile, che andrà approfondita negli strumenti pianificatori territoriali.”

 

 

Alla luce di questo, nei ‘Criteri ed indirizzi per il PTC’ è stata prevista “un’area di studio che sarà sottoposta a valutazioni ambientali, socio-economiche e strategiche. Solo se l’esito sarà positivo, potrà essere valutato l’inserimento nel PTC o suo stralcio (ex L.P. n. 25, 27 dicembre 2012) come ampliamento del demanio sciabile di Madonna di Campiglio e quindi del comprensorio sciistico Pinzolo – Madonna di Campiglio – Marilleva.”

All’esito del lavoro di approfondimento da parte di un professionista terzo (Agenda 21), tenuto conto dei risultati dell’analisi tecnica, si valuterà  la potenziale opportunità di ampliamento, oppure si accantonerà quella che è stata sempre e solo una ipotesi.

 

Il Bacino Montagnoli

Con riferimento al Bacino Montagnoli, che nella giornata di ieri è stato indicato quale intervento ‘inserito nel Piano Territoriale di Comunità approvato di recente’, si precisa che la Comunità delle Giudicarie non ha avuto alcun ruolo in tutto il percorso che ha portato a questa scelta e che nei ‘Criteri ed indirizzi per il PTC Giudicarie’ non vi è alcun riferimento a questo intervento. Quindi il bacino di Montagnoli non ha alcuna attinenza con il Piano Territoriale della Comunità delle Giudicarie.

 

In conclusione, spiace constatare che, rispetto a tutti gli elementi di valore, anche e soprattutto rispetto ad iniziative volte ad uno sviluppo più sostenibile del territorio, il dibattito si sia concentrato su elementi che in quanto a scelte pianificatorie non esistono.

Proprio per questo, anche alla luce del fatto che più volte, in particolare nelle scorse settimane, sono stati ripresi dalla stampa interventi che hanno fornito informazioni non corrette, che non hanno corrispondenza con la realtà, si è ritenuto opportuno organizzare un momento di ulteriore precisazione, a completamento di un percorso partecipato votato sin dall’inizio alla totale trasparenza.

 

Sottolineo, come ho già avuto modo di fare anche in un passato recente, il pieno rispetto per le opinioni espresse da più parti. Chiedo però che la Comunità delle Giudicarie ed i suoi amministratori vengano valutati rispetto al metodo ed ai contenuti effettivi che saranno nel Piano Territoriale e non in base a sommari processi alle intenzioni. In coerenza con questo, confermo peraltro, come fatto sin qui, la piena disponibilità a confrontarci con chi porti contributi, idee e proposte costruttive in questo importante processo in corso in Giudicarie.

 

 

I principi di fondo alla base dei ‘Criteri ed indirizzi per il PTC delle Giudicarie’

 

La sostenibilità dello sviluppo, declinata attraverso alcuni indirizzi di rilevanza urbanistica che si integrano in modo complementare:

* costruire un nuovo modello di sviluppo turistico, che coinvolga tutte le Giudicarie, valorizzando le peculiarità delle diverse aree;

* porre al centro ‘il paesaggio’, quale prezioso sistema di significati e segni in continua e incessante evoluzione, dalla qualità del quale dipende la qualità della vita dei residenti ed altresì la capacità di attrarre flussi di turisti;

* contenere l’uso di nuovo territorio, in primis attraverso il recupero, il riciclo, la conversione dell’edificato esistente e la riqualificazione delle aree dismesse;

* migliorare la viabilità e la mobilità, sia a beneficio dei Residenti che quale fattore di attrattività per gli Ospiti, puntando in particolare su forme di mobilità alternativa;

* migliorare l’integrazione dei settori produttivi, in una logica di sistema e di maggiore sostenibilità ambientale;

* riorganizzare l’esistente piuttosto che aggiungere nuove attrezzature, infrastrutture e servizi;

* adottare forme costruttive e materiali, per le nuove edificazioni di tipo residenziale e produttivo, in grado di favorire un inserimento ambientale armonioso.

 Tutte le informazioni ed i documenti di dettaglio alla pagina

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