Riportata all'attenzione dell'Assemblea la mozione dedicata all'Ospedale di Tione, aggiornata dopo la delibera della Giunta Provinciale di inizio dicembre.
La Comunità in difesa dell'Ospedale: un patrimonio da valorizzare
L'Assemblea della Comunità ha affrontato di nuovo il delicato tema della sanità, sottolineando l’esigenza di valorizzare gli ospedali di valle, a partire da quello di Tione, e la necessità di un reale coinvolgimento dei Territori nella definizione del Piano della Salute provinciale. Approvata una dettagliata mozione, che impegna la Giunta della Comunità ad utilizzare tutti gli strumenti messi a disposizione dall'ordinamento, anche giudiziari, per garantire parità di trattamento tra Cittadini delle Giudicarie e Cittadini del Trentino rispetto ai servizi sanitari ed ospedalieri in particolare.
“Questo passo – ha sottolineato la Presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini – rappresenta un ulteriore tassello dell’intenso percorso condotta dalla Comunità delle Giudicarie, di concerto con i Sindaci, per garantire servizi sanitari sicuri e di qualità anche nelle valli, a partire dalla valorizzazione dell’Ospedale di Tione”.
La recente delibera della Giunta provinciale (venerdi 5 dicembre 2014), che contiene l’atto di indirizzo per la riorganizzazione della rete ospedaliera trentina, propone infatti linee guida che non sono state condivise con i territori ed al tempo stesso prospetta, seppure non in modo dettagliato, una razionalizzazione importante dei servizi sanitari in Giudicarie.
L'Assemblea della Comunità è stata compatta nell’impegnare la Giunta giudicariese ad "utilizzare tutti gli strumenti messi a disposizione dell'ordinamento, anche giudiziari se del caso, per contrastare la prescritta soppressione del Punto nascita, pur in assenza del rispetto dello standard minimo di 500 parti, e alla luce del fatto che la citata delibera non prevede, parallelamente, un servizio di pronto soccorso ostetrico e ginecologico e le necessarie garanzie per il trasporto in urgenza". Impegno peraltro già deliberato con una analoga mozione approvata nel marzo di quest’anno, ove si specificava la richiesta alla Giunta della Comunità di “ribadire in ogni sede e intervenire con gli strumenti adeguati, se del caso anche giurisdizionali, per affermare in modo forte e determinato la ferma contrarietà dell’Assemblea della Comunità al depotenziamento dell’Ospedale di Tione”.
Si tratta di vedersi riconosciuti diritti pari a quelli degli altri cittadini del Trentino. “Si chiede alla Provincia – dichiara l'assessore alle Politiche Sociali e alla Salute della Comunità delle Giudicarie, Gigi Olivieri - di usare lo stesso metro in tema di sicurezza, qualità ed equità delle attività clinico assistenziali e di accesso alle cure per tutti i territori, siano essi centro o periferia del Trentino. Senza creare un'evidente, incomprensibile, ingiusta sperequazione rispetto alla città, o a zone che, in 40 chilometri, racchiudono tre centri ospedalieri”.
La lista delle richieste inserite dalla Comunità a salvaguardia del proprio presidio ospedaliero è dettagliata ed include: l'individuazione, quale eccellenza di ambito provinciale, dell'U.O. di Ortopedia dell'Ospedale di Tione, come più volte promesso in numerose occasioni dai responsabili della Sanità trentina; la garanzia che anche a Tione, come accade a Cavalese, la sala operatoria chirurgica operi H24 nel periodo di massimo afflusso turistico; una maggiore definizione di "area materno infantile", in quanto in materia la recente delibera provinciale è piuttosto generica; di portare a compimento la ristrutturazione del Pronto soccorso, con tutte le azioni migliorative condivise dall'ultima seduta del Tavolo di concertazione, e non ancora approvate dell'Azienda Sanitaria; la costituzione di una guardia medica pediatrica, per evitare che nei week-end e quando i pediatri di libera scelta non sono in servizio, i genitori debbano portare i loro bambini all'Ospedale S. Chiara. Infine, per quanto concerne la costruzione del NOT, "di revocarne l'appalto, o quantomeno rivederne l'ipotesi di collocazione che si ritiene vada individuata in modo baricentrico tra i due Ospedali di Trento e Rovereto in modo da sostituirli entrambi".
Il documento, approvato con soli 5 astenuti (Marisa Marini, Ilaria Pedrini, Anna Pironi, insieme a Ivo Butterini e Vincenzo Zubani), ha messo nuovamente in luce il disagio di un'intera comunità e ne ha raccolto le istanze.