L'incontro si è tenuto presso la Casa della Comunità delle Giudicarie, con relatori il prof. Umberto Martini dell'Università di Trento, il dott. Luciano Malfer dirigente dell'Agenzia provinciale per la Famiglia e del dott. Paolo Grigolli direttore di Trento School of Management.
Turismo dei pionieri innovato e nuove proposte: sintesi dell'incontro
Si è tenuto presso la Casa della Comunità delle Giudicarie l'incontro "Quale futuro per l'economia delle Giudicarie, il turismo dei pionieri e le nuove proposte". All'apertura della Presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini, che ha invitato a massimizzare le sinergie territoriali soprattutto in questo momento non facile per l’economia, sono seguiti gli interventi del prof. Umberto Martini, dell'Università di Trento con un focus sul turismo nella prospettiva di un'offerta integrata che includa le diverse aree delle Giudicarie dedicata a più target in modo complementare, di Luciano Malfer, Dirigente dell'Agenzia provinciale per la Famiglia della P.A.T., e di Paolo Grigolli, Direttore di TSM, Trento School of Management, che hanno proposto un percorso informativo e formativo per gli operatori del turismo, un approfondimento dedicato alla qualificazione della proposta turistica dedicata al target "Famiglia" in linea con le linee guida del Distretto Famiglia della Val Rendena. Non è mancato un animato dibattito conclusivo.
«In un momento non facile dal punto di vista economico e sociale – ha aperto l'incontro la Presidente Ballardini - appare ancora più importante conoscere dinamiche e strumenti di un mercato sempre più complesso, per rendere le Giudicarie più competitive nel settore turismo, che si conferma essere il motore dello sviluppo attuale e prospettico. La qualità dell’ospitalità è oggi più che mai un fattore strategico per poter aggredire nuovi mercati e mantenere quelli già conquistati, sia da parte dei territori pionieri con un’offerta ormai matura sia da parte di quelli che si sono affacciati più di recente sul mercato e si basa su una cultura dell’accoglienza ed altresì sulla conoscenza di un mercato sempre più complesso».
Da qui l'incontro molto partecipato che ha permesso il confronto su un tema di fondamentale importanza qual è quello del turismo, in coerenza con il filo conduttore del piano programmatico della comunità delle Giudicarie, che ha messo al centro della propria azione, oltre alla famiglia, la competitività del territorio. Quindi nell’ambito del percorso intrapreso dalla Comunità, oltre al tavolo di confronto e consultazione per il PTC che si occupa di decisioni di rilevanza urbanistica di competenza della comunità, da mesi è operativo il tavolo per l'economia e il lavoro, per riuscire a fare delle riflessioni che possano sfociare in azioni mirate per supportare l'economia e favorire il lavoro con particolare attenzione ai giovani e alle famiglie, con l'attivazione di progetti mirati, in collaborazione con Agenzia per il lavoro e altri partner territoriali, a partire dalle associazioni di categoria fino a giungere alle associazioni sindacali.
Da un'analisi sintetica dell'Economia giudicariese, tratteggiata dalla Presidente, appare con chiarezza il momento di difficoltà attraversato dal settore industriale, presente in tutti i comparti (legno, costruzioni, energia, carta, metalmeccanico, chimica, alimentare, funivie, terme) che ha subito una flessione dal 2006 del 15%, che si accompagna alla difficoltà del settore dell'artigianato e del commercio con molte imprese costrette a chiudere e poche nuove imprese nascenti.
Un momento difficile, con un mercato lavoro sempre più fluido e con i mercati dai quali dipendiamo per la nostra economia in costante e rapidissima evoluzione, in un momento in cui le famiglie sono sempre più disorientate, la disoccupazione è in crescita, aumentano gli iscritti alle liste di mobilità, il lavoro fisso non esiste più e sono esplose le forma di assunzione flessibile (ad intermittenza) e solo nel terziario le assunzioni sono in lieve crescita (commercio , pubblici esercizi, altri servizi), le domande legate al disagio sociale (in primis il reddito di garanzia) sono quadruplicate nel giro di pochi mesi «Non c’è davvero più spazio ad invidie e protagonismi personali ed a sterili polemiche ‘interne’ – è intervenuta con forza la Presidente Patrizia Ballardini - dobbiamo avere ls responsabilità ed il coraggio di dare continuità alle iniziative che ad oggi ‘tengono’ ed impegnarci per avviare nuove prospettive legate allo sviluppo sostenibile nelle aree di territorio che hanno un potenziale ancora inespresso, confrontandoci in modo sereno e costruttivo per trovare le risposte più corrette, in un mondo ormai senza certezze. Dobbiamo dare continuità a ciò che funziona, continuando ad innovare e qualificare (esempio: turismo invernale della neve che vede nello sci un fattore motivazionale rilevante in termini di flussi generati) e completare l’offerta complessiva, al fine di colpire più target in parallelo, migliorando la proposta di territori che si sono affacciati sul mercato turistico più di recente (le Esteriori ed il Chiese)".
Tra le cose che funzionano, o quantomeno ‘tengono’, sembra poter giocare un ruolo fondamentale il turismo caratterizzato da numeri imponenti: circa 90mila i posti letto, di cui 12mila nell'alberghiero alberghiero e 78 mila nell'extralberghiero e complementare; 300 mila gli arrivi in un anno, 1 milione 400mila le giornate vacanza, con un peso sul Pil totale di circa il 25% contro una media nazionale dell'11% ed un peso determinante del turismo invernale legato alle piste da sci (65/70% dei flussi).
Sostenitore della centralità del Turismo per l'economia del Trentino il professor Umberto Martini, che ha invitato ad alcune riflessioni. «È difficile pensare che il turismo possa risolvere tutti i problemi, ma se vogliamo che il turismo possa continuare ad essere una leva di sviluppo, bisogna pensare ad esso non come ad un settore marginale, quanto piuttosto un settore con un ruolo dominante, la risorsa per lo sviluppo locale». Un settore complesso, più degli altri settori industriali a causa della complessità del prodotto turistico in primis, che deve nascere dall’integrazione di più componenti prodotte da soggetti diversi che spesso faticano a lavorare in reale sinergia. «Sono necessarie delle attenzioni dal punto di vista gestionale che richiedono competenze e allo stesso tempo visione del mercato». Ma non solo. «Il turismo negli anni del boom economico ha avuto un grandissimo fattore di accelerazione, la domanda di mercato era estremamente maggiore dell'offerta. Il turismo era un indicatore di benessere. Tutti gli italiani chiedevano di fare una vacanza. Il turismo era un fenomeno di prossimità dove per prossimità si intendono anche i 3-400 km...Questa situazione estremamente favorevole ha portato ad uno sviluppo di rendita monopolistica e ad un rallentamento dell'innovazione, fattori che hanno la tendenza di sterilizzare il settore...». Ora il contesto economico è totalmente cambiato, la curva di crescita si è interrotta, le aspettative sono quelle di sottooccupazione e di rallentamento dei consumi. Quindi «appare necessario cambiare logiche, essere efficienti ed efficaci, innovare ed essere evoluti nelle proposte e nelle idee». In un mercato globale «se vogliamo fare una proposta, se vogliamo essere una destinazione capace di competere, dobbiamo parlare di Trentino. Il Trentino Alto Adige è ancora molto appetibile ed è un'ambita meta per i vacanzieri italiani. Siamo dei leader e dobbiamo comportarci da leader». L'invito del professore dunque è quello di innovare, evitando la frammentazione e lo sbaglio di vedere nel nostro vicino il nostro concorrente. «Dobbiamo creare un sistema, una governance, dobbiamo trovare una condivisione nel ridisegnare, per essere protagonisti in un contesto completamente diverso".
All'intervento del Professor Martini è seguita una discussione partecipata a dimostrazione dell'interesse degli argomenti trattati. Marco Zulberti ha sottolineato come la “crisi” sia coincisa con lo spostamento dell'attenzione degli investitori verso la finanza, che ha comportato minor investimenti sull'economia locale, invitato a porre l'attenzione verso quei piccoli settori che continuano ancor oggi a crescere e di recuperare il mercato lombardo che negli ultimi anni è stato un po' trascurato. Francesco Bosco ha espresso la sua perplessità nel vedere che anche tra gli amministratori non vi è la piena consapevolezza di ciò che il turismo è per il Trentino e per le Giudicarie e non vi è la conoscenza di quali siano i numeri che lo caratterizzano. Ha quindi sottolineato il ruolo del turismo invernale, unico comparto di peso rilevante che tiene anche in questo momento di crisi: «Per sostituire il turismo che riguarda lo sci bisogna conoscere i valori in campo. Le presenze al Museo di San Michele sono 20 mila di cui tre quarti di studenti, quelle a Madonna di Campiglio legate allo sci un milione. Le due società impiantistiche della Rendena, di Pinzolo e di Campiglio pagano 11 milioni di euro di salari a 280 dipendenti per la maggior parte residenti in Giudicarie, generano 290 milioni di euro di fatturato con circa 1400 addetti nell'alberghiero, 210 addetti nei rifugi, 280 maestri di sci... Di fronte ad un impresa tanto importante per l'economia mi meraviglio, quando si parla di ampliamento delle aree sciabili, nell'incontrare una così forte opposizione. Il demanio sciabile è appena sufficiente a mantenere quel milione di presenze che oggi ci sono; sarebbe auspicabile pensare ad un ampliamento visto che oggi la forza economica è data dalla stagione invernale. Sarebbe imperdonabile non pensare alle opportunità che offre in questo momento dove tutti gli altri comparti sono in crisi. Inoltre dobbiamo dirci che la riconversione del territorio industrializzato delle Giudicarie ed in particolare della Valle del Chiese a territorio a vocazione turistica seppur auspicabile è oggi molto difficile, perchè quel tipo di turismo è un turismo di prossimità, oggi in grande crisi».
«Io mi occupo di un'azienda, quella delle Terme di Comano, che ha 150 dipendenti e siamo una realtà molto importante anche se in termini di fatturato siamo ben lontani da quello delle Funivie di Campiglio» ha risposto Iva Berasi. «Credo sia importante conoscere i propri punti di debolezza per poter andare su un mercato internazionale ed essere competitivi e dovendo confrontarci con il mondo, dobbiamo pensare di offrire contesti ampi, eterogenei, ma unitari. Per questo è auspicabile pensare ad un progetto e ad un sistema che possa valorizzare allo stesso tempo le terme, le montagne e lo sci...».
Luigi Olivieri raccogliendo lo stimolo di Francesco Bosco ha sottolineato la necessità di capire quali siano le risorse per la nostra economia: «abbiamo una ricchezza pregiata come quella del legno ma sicuramente limitata, un sistema industriale con un devastante processo di riorganizzazione, dal quale è difficile pensare possa venire ricchezza in questo momento, la grande risorsa dell'acqua della quale beneficiamo attraverso l'azione dei Bim, ma che sostanzialmente ci siamo lasciati sfuggire di mano, la risorsa delle acque termali e quella dell'ambiente il territorio. Dico questo perchè credo che non ci sia la consapevolezza di quelli che sono i punti di forza e di debolezza. Il turismo è uno strumento fondamentale per salvaguardare il nostro benessere e mantenere i marchi che si sono già qualificati e dare a loro le armi perchè possano competere sul mercato internazionale è la base per costruire il futuro».
Sulla possibilità che il turismo possa diventare un aiuto anche per la valle del Chiese, dove l'artigianato può assumere un ruolo complementare ad una forma di turismo culturale ed enogastronomico l'intervento di Giusi Tonini; infine l'auspicio di Walter Facchinelli che si possa aprire un tavolo di concertazione sul turismo in Giudicarie dove la Comunità possa fungere da fulcro ed elemento di coesione tra i vari soggetti.
L'incontro è poi ripreso concentrando l’attenzione sul percorso informativo e formativo dedicato agli operatori del sistema turismo “Per supportare il territorio e le nostre Aziende nella sfida per la crescita (o quantomeno il mantenimento delle quote) – ha introdotto la Presidente Ballardini - si è ritenuto opportuno costruire una proposta di percorso, rivolto in particolare agli Operatori ed al Sistema Territoriale di tutte le Giudicarie, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento e TSM – Trentino School of Management, in parte già compreso nella programmazione del Distretto Famiglia della Val Rendena. La Proposta è per tutte le Giudicarie. Questa sera presenteremo il primo tassello, che vedrà come sede logistica la Rendena. Obiettivo è quello di costruire nuovi ‘segmenti’ dall’autunno, più mirati per Giudicarie Esteriori e Chiese, se attori territoriali condivideranno opportunità”. Avviata quindi l'esposizione di Luciano Malfer, Dirigente dell'Agenzia provinciale per la Famiglia, Natalità e Politiche Giovanili della P.A.T. e di Paolo Grigolli, Direttore di TSM, Trento School of Management di un percorso informativo e formativo per gli operatori del Turismo: un approfondimento dedicato alla qualificazione della proposta turistica dedicata al target "Famiglia", nato su stimolo del Distretto Famiglia della Val Rendena. Molti gli spunti dei relatori che hanno posto «l'accento sulla famiglia come motore della società». «Il modello dei Distretti famiglia nasce da quello tedesco con l'intento di essere amici della famiglia e di aiutare a tessere relazioni nuove e inedite» ha puntualizzato Malfer. «Il primo distretto è nato in val Rendena e con esso quel percorso virtuoso che ha fatto del Trentino un leader per le politiche familiari». Un modello che sta avendo grande espansione, che sta coinvolgendo varie realtà, che viene costruito con gli attori, con le associazioni e le strutture territoriali e si sta esplicitando in varie forme. Così sono nate le esperienze delle terme amiche della famiglia, lo ski family trentino, il festival della famiglia, e hanno deciso di partecipare al progetto family amministrazioni comunali, alberghi, impianti di risalita, imprese...” «Ascoltare la famiglia significa ascoltare cosa vogliono le persone. Fare accoglienza è estendere la cultura dell'ospitalità alle Strutture» ha aggiunto Paolo Grigolli. Di qui il percorso formativo dedicato agli operatori economici “La Famiglia in vacanza, motivazioni, aspettative e bisogni” che partirà il 9 maggio incentrato sul «come fare accoglienza e sulla cultura dell'accoglienza a partire dalle necessità della famiglia» (in allegato il programma dettagliato).
Prossimo incontro in Comunità dedicato all’Economia, per approfondire in particolare i settori Industria, Artigianato e Commercio, martedì 23 aprile alle 17. Insieme alla Presidente Patrizia Ballardini interverranno l’Assessore provinciale Alessandro Olivi, il presidente di Trentino Sviluppo, Diego Laner, la responsabile dell’Agenzia del lavoro, Rosanna Parisi. L’incontro è aperto alle aziende ed a tutta la popolazione.