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Rivive lo storico giudicariese Padre Cipriano Gnesotti

Presso la Casa della Comunità a Tione è stata presentata la riedizione del volume "Memorie per servire alla storia delle Giudicarie".

Per iniziativa della Comunità delle Giudicarie, in collaborazione con il Bim del Chiese e l’Associazione culturale “Il Chiese” di Storo, lunedì sera, 4 febbraio, si è trovato nella sala conferenze della Comunità a Tione un folto gruppo di Giudicariesi - giunti da tutti i punti cardinali - per presenziare alla presentazione ufficiale del più importante libro di storia delle Giudicarie: quel “Memorie per servire alla storia delle Giudicarie” scritto da Padre Cipriano Gnesotti e dato alle stampe nel 1786. Oggi quel volume è stato riproposto - grazie alla Regione Trentino Alto Adige, al Consorzio Bim del Chiese ed alla Associazione “il Chiese” - con il titolo “Memorie delle Giudicarie con correzioni e integrazioni dell’autore” a cura di Gianni Poletti, Franco Bianchini, Ivo Butterini, Maddalena Pellizzari.

La serata è stata aperta dalla presidente della Comunità, la dott.sa Patrizia Ballardini, la quale si è detta onorata di ospitare nella “Casa della Comunità delle Giudicarie” proprio un’iniziativa imperniata sulla figura e sull’opera del più storico degli storici giudicariesi: quel frate francescano, nato a Storo nel 1717, e vissuto per lungo tempo nel Convento di Condino impegnato a vergare le prime pagine che riguardavano «quell’estensione di paese, situato per altro tra i monti, che ora si dice Giudicarie, ora si nomina le Sette Pievi». Le ha fatto eco la parola di Giorgio Butterini, presidente del Bim del Chiese, anche lui convinto della bontà di un’iniziativa che portava alle popolazioni delle Giudicarie la possibilità di appropriarsi di un’opera indispensabile per ricostruire il proprio passato e rendersi artefici di una più proficua identità ed unità.

L’illustrazione dettagliata sulla nuova iniziativa editoriale è stata data alle voci di Gianni Poletti e di Maddalena Pellizzari, i quali si sono soffermati sui criteri seguiti nel trascrivere in caratteri moderni ciò che nella prima stampa di oltre due secoli fa era stata edita con scrittura gotica, e quindi di difficile lettura per le generazioni attuali. I due relatori hanno poi motivato il loro lavoro di completamento di un testo che aveva subito una notevole “censura” da parte dell’autorità del tempo, per cui si sono potute ricuperare parti divenute importanti da conoscere e su cui impostare nuovi studi ed indagini. Il loro certosino lavoro ha messo ora in mano dei Giudicariesi un volume davvero di facile lettura e consono al prepotente bisogno di venire a conoscere, da parte di tutti, ciò che tiene unite le popolazioni sia del Chiese che della Rendena, sia della Busa di Tione che delle Giudicarie Esteriori.

Opportuno e gradito il saluto del Padre generale dei Padri Francescani del Trentino, il quale ha fatto rivivere la figura del loro lontano ma mai dimenticato confratello che tanto lustro ha saputo dare al loro Ordine e tanta impronta di sè ha saputo lasciare nel Chiese sia come religioso che come storico.

La serata si è conclusa - arricchendola - dalla lettura del racconto storico “Il barcone dei ribelli” da parte dello stesso autore, Mauro Neri, il quale ha trasportato l’attento pubblico nelle vicende dei secoli decimosettimo e decimonono, quando i Giudicariesi vissero le tragiche vicende del Dazio di Tempesta (1768) e dell’insurrezione di Andreas Hofer (1810): una lettura accattivante che ha tenuto il pubblico col fiato sospeso tanta e tale è stata la tensione suscitata dalla rivisitazione di vicende tanto lontane, ma ancora pregne di tanta vitalità giudicariese.

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