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Incentivi casa: attenzione a famiglie numerose e con portatori handicap

L'intervento della Giunta della Comunità per un provvedimento che punta al rilancio dell'economia, con graduatorie stilate in coerenza con i criteri definiti dalla Provincia.

L'Assemblea della Comunità delle Giudicarie ha affrontato nella seduta del 19 novembre anche il tema dei contributi per interventi di risanamento, ristrutturazione e per la costruzione e l'acquisto della prima casa. L'occasione è stata offerta da un'interrogazione all'ordine del giorno che chiedeva chiarimenti in merito ai criteri di assegnazione dei contributi.

«Ringrazio il consigliere Raffaele Armani per aver fatto convergere con la sua interrogazione l'attenzione dell'Assemblea su un argomento tanto importante qual è quello degli incentivi per la casa e per il rilancio dell'economia» ha introdotto la presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini. Un'iniziativa che si era posta come obiettivo primario quello di aiutare in un momento di estrema difficoltà il comparto dell'edilizia, generare della liquidità, rimettere in circolo delle risorse con la speranza che l'intervento potesse favorire l'economia del territorio.
«Nella fase di costruzione dei bandi e, prima ancora, dei criteri, la Comunità delle Giudicarie ha più volte portato all’attenzione della PAT l’opportunità e la necessità di impostare i criteri in modo da garantire maggiore equità nella attribuzione dei contributi e, prima ancora, ha chiesto di poter definire direttamente criteri specifici per le Giudicarie e quindi poter gestire direttamente la competenza in ambito locale ma non vi è stata la possibilità di procedere in questo senso, nonostante quanto previsto nel disegno della Riforma Istituzionale. Mi preme sottolineare l’assoluta coerenza e trasparenza nell’operato della Giunta: alcuni assessori hanno dichiarato possibile incompatibilità appena hanno ravvisato il potenziale conflitto (a seguito della presentazione delle domande da parte dei soggetti interessati); la delibera iniziale di revisione delle soglie (8 luglio) è stata fatta con l’unico obiettivo di ‘rendere più equa e socialmente sostenibile’ l’iniziativa, fruendo del piccolo pertugio che la norma ha lasciato alle comunità, dando attenzione alle famiglie con disagio (con presenza persone portatrici di handicap) ed alle famiglie numerose (con casa di dimensioni molto ridotte rispetto al numero di componenti)».

Così le graduatorie sono state redatte dall’Ufficio tecnico della Comunità delle Giudicarie attenendosi strettamente ai criteri definiti e quindi adottati dalla PAT e nessuna discrezionalità nella strutturazione delle graduatorie è stata possibile da parte della Comunità.

In particolare, l'assessore Piergiorgio Ferrari nell'auspicare che quantomeno «questa iniziativa porti ad una rapida attivazione dei lavori e quindi un indotto per le imprese locali», ha confermato che gli assessori Paolo Pasi, Michele Bazzoli, Daniele Tarolli, insieme a lui, si sono dichiarati incompatibili e che da ciò è derivata la nomina del Commissario ad acta. Inoltre ha chiarito che “la delibera iniziale di revisione delle soglie è stata fatta per dare la possibilità di accedere a famiglie con disagio, con presenza di persone portatrici di handicap e famiglie numerose con abitazioni di piccole dimensioni. La legge provinciale prevedeva la soglia per coloro con una rendita catastale massima di 350 euro, elevabile sino 500 a discrezione della comunità di valle; la Comunità delle Giudicarie ha confermato la soglia, enucleando solo due eccezioni: la prima per chi ha casa con rendita superiore a 350 euro ma inferiore a 500, con un portatore di handicap in casa; la seconda per chi ha casa con rendita superiore a 350 euro (e sino a 500) ma famiglia numerosa, per ricomporre un eventuale incongruo rapporto tra dimensione e numero di componenti della famiglia”. Si apprende inoltre che una sola famiglia ha beneficiato di questa delibera della Giunta della Comunità e che questa modifica non ha portato alcun beneficio a parenti ed affini degli assessori.

Soddisfazione da parte dell'interrogante, che ha auspicato in futuro una maggiore attenzione da parte della PAT al sociale. “Sono soddisfatto - ha puntualizzato Raffaele Armani - in quanto l’obiettivo primario era di sollevare il problema su un provvedimento provinciale che trova ampie contestazioni che non possiamo ignorare. Chiaramente la mia interrogazione voleva aprire un dibattito sul tema e porre in tempi non sospetti un problema politico. È possibile che si scelga di andare verso un provvedimento che ha carattere economico ma non sociale? Credo che in futuro ci debba essere più attenzione da parte della Giunta provinciale verso politiche che siano sì di rilancio economico ma che allo stesso tempo garantiscano maggiore equità".

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