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Firmato l'accordo di programma per il "Parco fluviale del Sarca"

L'accordo prevede l'attivazione della "Rete delle Riserve della Sarca - medio e alto corso" - 26 i Comuni giudicariesi interessati.

Nella Sala Belli del palazzo della Provincia, il Presidente Alberto Pacher, la presidente della Comunità delle Giudicarie, il presidente del BIM del Sarca, insieme ai sindaci dei ventisei Comuni giudicariesi facenti parte del bacino del Sarca ed ai rappresentanti di quattro ASUC della zona, hanno firmato l'Accordo di programma che prevede l'attivazione della "Rete delle Riserve della Sarca - medio e alto corso".

 

"È molto significativo - ha detto il Presidente della Provincia in apertura di incontro, - che la firma avvenga a pochissimi giorni di distanza dall'attivazione ufficiale di un'altra importante rete, quella delle Riserve della Val di Fiemme-Destra Avisio. Sono sette, in totale, le reti attive oggi, mentre cinque anni fa erano solamente due, quella del Monte Bondone e quella dell'area di Brentonico. Vorrei ricordare che l'istituzione di queste Reti delle Riserve è un passaggio nevralgico nella strategia di tutela e valorizzazione dell'ambiente trentino, perché da un lato si riconosce l'efficacia della politica ambientale promossa e sostenuta fino ad oggi dalla Provincia e dalle comunità locali, mentre dall'altro prefigura una nuova regia coordinata fra tutti i soggetti che sono coinvolti nella tutela e nella valorizzazione dell'ambiente.

E questo è un piccolo passo storico - ha proseguito il Presidente rivolgendosi direttamente ai sindaci, – che consolida un percorso che ci porterà fino all'istituzione del Parco fluviale del fiume Sarca. Quel Parco sarà un unicum a livello europeo, che raccoglie valori didattici, ambientali, culturali, turistici ed economici d'importanza internazionale. Sarà una delle più importanti attrazioni del Trentino, di cui beneficeranno non solo le popolazioni delle vostre aree, ma anche l'intera comunità provinciale. La Rete delle Riserve è proprio quel punto di equilibrio tra tutela e promozione. Questi progetti funzionano, infatti, solo se gli amministratori locali ci credono: la vostra condivisione è la polizza sulla vita che garantisce il futuro di queste Reti di Riserve".

 

La Presidente della Comunità delle Giudicarie ha evidenziato la rilevanza strategica di questo progetto, soprattutto in termini di ricadute economico sociali sul territorio, nato grazie ad una reale collaborazione e messa a sistema di tutti gli enti coinvolti, a partire dai Comuni. Ha quindi sottolineato come “Questo progetto è la dimostrazione concreta, insieme ad altre numerose iniziative che si stanno portando avanti in Giudicarie, di come il territorio e gli amministratori stiano lavorando al fine di costruire una prospettiva di sviluppo realmente sostenibile, ponendo al centro la valorizzazione dell’ambiente e delle risorse naturali che il mondo ci invidia. Poter proporre un parco che dall’Adamello giunga sino al Garda, coinvolgendo una molteplicità di ambiti e paesaggi, quale sintesi di un unicum in termini anche di biodiversità, può rappresentare davvero una risorsa sino ad oggi non ancora valorizzata appieno.” 

 

Il Presidente del BIM del Sarca ha ringraziato la Comunità, i Comuni e le ASUC per la fattiva collaborazione e per la disponibilità a mettersi in gioco in un progetto di così ampia portata, sottolineando anche la rapidità con la quale si è giunti alla sottoscrizione dell’accordo di programma propedeutico alla attivazione di progetti concreti. L’accordo è infatti giunto in porto ad un anno di distanza da quello sottoscritto nel Basso Sarca e permette di procedere con la definizione di progetti che vadano a valorizzare l’intero bacino del Sarca, attraverso una progettazione partecipata, che vedrà un ampio coinvolgimento ‘dal basso’, quindi dagli operatori del territorio.

 

Prima di passare alla firma, Romano Masè ha elencato i tre punti centrali della politica ambientale della Provincia che si concretizzano in queste reti ambientali: "Parlare non più di biotopi singoli, bensì di Reti di Riserve; far decollare questi progetti non più dall'alto, ma coinvolgendo attivamente le popolazioni locali; integrare fortemente la conservazione con lo sviluppo spostenibile".

 

Claudio Ferrari, per parte sua, ha fornito alcune cifre: "Sette sono le Reti di Riserve in Trentino (Parco Naturale locale del Baldo; Monte Bondone; Cembra, Basso Sarca; Sarca medio e alto corso; Alpi ledrensi, Fiemme e Destra Avisio), che coinvolgono circa sessanta Comuni e sei Comunità di valle; se ci aggiungiamo anche i Parchi naturali provinciali, le amministrazioni locali interessate salgono a novanta. Oggi quasi il 30% del territorio provinciale è in qualche modo protetto, mentre per quel che riguarda le Reti di Riserve, dai Comuni e dalle Comunità di Valle viene circa un quarto delle risorse finanziarie necessarie per la gestione".

 

 

LA RETE DI RISERVE DELLA SARCA - MEDIO E ALTO CORSO

Sono 26 i Comuni che hanno già deliberato di entrare a far parte coi loro territori della "Rete delle Riserve della Sarca - medio e alto corso" e che oggi hanno sottoscritto l'Accordo di programma con la Provincia autonoma di Trento. Sono Bleggio Superiore, Bocenago, Bolbeno, Bondo, Breguzzo, Caderzone Terme, Comano Terme, Carisolo, Daré, Dorsino, Fiavé, Giustino, Massimeno, Montagne, Pinzolo, Preore, Ragoli, Roncone, San Lorenzo in Banale, Spiazzo, Stenico, Strembo, Vigo Rendena, Villa Rendena, Tione di Trento, Zuclo. Unico Comune che non ha aderito è quello di Pelugo.

I soggetti istituzionali interessati alla Rete sono invece la Comunità delle Giudicarie, le ASUC di Dasindo, Fiavé, Saone e Verdesina, nonché il BIM Sarca-Mincio Garda, che assumerà il ruolo di soggetto capofila della Rete, tenuto conto che già coordina la rete del basso Sarca.

L'Accordo prevede una gestione unitaria e coordinata delle aree protette presenti nell'ambito territoriale della Rete, finalizzata alla conservazione attiva delle aree, alla tutela e al miglioramento dello stato di conservazione delle emergenze ambientali che stanno alla base della loro istituzione e alla loro valorizzazione in chiave sia educativa sia ricreativa, coltivando il progetto di un turismo ecosostenibile.

Le aree protette che ricadranno nella Rete sono:

- Le aree di protezione fluviale del Fiume Sarca dei Comuni interessati a monte dello storico ponte Balandino;

- SIC IT3120109 Valle Flanginech;

- Riserva locale Caderzone;

- Riserva locale Ches;

- Riserva locale Iscla;

- SIC IT3120152 Tione - Villa Rendena;

- SIC IT3120159 Le Sole (con le Riserve locali Sole A e B), a cui si affiancano le Riserve locali Blano A e B);

- Riserve locali tra di loro attigue: Zuclo, Saone; Selecce-Molina, Faustino, Saone-Pez;

- Riserva Locale Caiane;

- SIC IT3120068 e riserva provinciale Fiavé;

- SIC IT3120069 Torbiera Lomasona e riserva provinciale Lomasona, a cui si affianca la riserva locale Lomasona e Pozza Prete.

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