Vai menu di sezione

Contro la crisi "innovare e fare rete"

Alla casa della Comunità altro incontro sull'economia in Giudicarie con l'incontro: "Industria e artigianato, analisi e strumenti a supporto della ripresa".

Si è tenuto presso la casa della Comunità di Valle l'incontro “Industria e artigianato in Giudicarie, analisi e strumenti a supporto della ripresa». A relazionare sulla situazione attuale oltre alla Presidente Patrizia Ballardini, Alessandro Olivi, Assessore all'Industria, Artigianato, Commercio e Cooperazione della Provincia Autonoma di Trento, Diego Laner presidente di Trentino Sviluppo, Rosanna Parisi, Responsabile Centro per l'Impiego di Tione, Giuseppe Failoni per l'Agenzia del Lavoro di Trento, Mauro Casotto, Claudio Moser responsabile Apiae. Un momento informativo e di confronto con le imprese al quale è seguito un vivace dibattito in una sala rappresentativa della realtà economica e finanziaria delle Giudicarie, che ha dimostrato interesse e coinvolgimento.

«In un momento non facile dal punto di vista economico e sociale, dove la fiducia degli imprenditori e delle famiglie resta bassa e l’incertezza alta, dove il ruolo del credito è sempre più rilevante per dare respiro alle imprese, ma siamo di fronte ad una nuova ondata di ‘credit crunch’ che soffoca la ripresa per cui il pagamento dei debiti da parte delle PA in tempi brevi diventa vitale per le imprese, dove ‘essere in rete’ a livello globale sembra essere imprescindibile per rimanere sul mercato, dove spazio e tempo sono cancellati dalla tecnologia - ha aperto i lavori la presidente Patrizia Ballardini- è ancora più urgente rendere le Giudicarie più competitive per dare una prospettiva alla nostra Gente. In primis nell’ambito del Turismo, che si conferma essere il motore dello sviluppo attuale e prospettico, cosi come nei comparti industriale, artigianale e del commercio, l'andamento dei quali, anche in termini di indotto, è comunque fortemente legato ai flussi turistici».

«Il momento estremamente delicato dal punto di vista economico, sociale ed anche istituzionale, la crisi che non possiamo più negare e che coinvolge anche le Giudicarie, seppure con accenti diversi a seconda dei settori, l’assenza di risposte preconfezionate e di certezze, un mercato lavoro sempre più fluido, i mercati dai quali dipendiamo per la nostra economia in costante e rapidissima evoluzione, non c’è davvero più spazio per invidie e protagonismi personali e per sterili polemiche ‘interne’. Dobbiamo agire con accresciuta responsabilità e coraggio, unita all’umiltà per dare continuità alle iniziative che ad oggi ‘tengono’ ed impegnarci per avviare nuove prospettive legate allo sviluppo sostenibile nelle aree di territorio che hanno un potenziale ancora inespresso, confrontandoci in modo sereno e costruttivo per trovare le risposte più giuste. Possiamo dare una prospettiva a questo territorio solo se riusciamo a fare sistema valorizzando l’immensa ricchezza ambientale (ma anche culturale) delle Giudicarie accanto ad una proposta storico culturale e gastronomica in parte ancora inespressa, per continuare a dare linfa anche ai settori che vedono nel turismo in modo indiretto una fonte rilevante di lavoro. Al tempo stesso dobbiamo valorizzare il bagaglio di conoscenza e competenza, sviluppata in settori specifici, quali ad esempio il legno, ma non solo, che ci hanno permesso di presentarci con livelli di eccellenza anche sui mercati internazionali, sapendoli coniugare con una costante innovazione, sia essa di prodotto, di processo e anche di organizzazione: dobbiamo dare spazio alla professionalità che sappiamo esprimere anche attraverso nuove forme di organizzazione più dinamiche e di sistema (le reti!) senza mai mettere da parte la serietà e la autorevolezza che sempre hanno espresso i nostri imprenditori».

«Nell’ambito del Protocollo d’intesa fra la Comunità delle Giudicarie e l’Agenzia del Lavoro per la sperimentazione di attività congiunte per contrastare la crisi economica e favorire la ripresa dell’occupazione in Giudicarie, abbiamo ritenuto importante organizzare questo momento di incontro e confronto con le imprese che operano sul territorio» ha precisato la Presidente della Comunità Patrizia Ballardini. «Un'occasione per approfondire insieme la delicata situazione economica e sociale e quindi conoscere gli interventi a favore delle imprese trentine messi in campo dalla Provincia autonoma di Trento anche attraverso Trentino Sviluppo, Agenzia Provinciale per l’incentivazione delle attività economiche e Agenzia del Lavoro, che spaziano dall'area dei finanziamenti a quella dei contributi, e che hanno come obiettivo l'innovazione e la ricerca tecnologica, la formazione continua e i servizi alle imprese».

L'incontro si colloca nel percorso intrapreso dalla Comunità, in coerenza con il filo conduttore del piano programmatico della Comunità delle Giudicarie, che ha messo al centro la competitività del territorio. Un percorso fatto di due tracce parallele, il tavolo di confronto e consultazione per il PTC con le decisioni di rilevanza urbanistica di competenza della comunità, e il tavolo economia e lavoro dove è in atto una riflessione e azione in ambito di economia, lavoro, giovani, sociale e per l'attivazione di progetti mirati, in collaborazione con Agenzia per il lavoro e altri partner territoriali, oltreché associazioni di categoria, sindacati, stakeholder.

Non sono mancati alcuni dati sull'economia e lavoro dai quali partire nella discussione, presentati dalla Presidente Ballardini insieme ai rappresentanti locali delle associazioni di categoria, invitati sul palco: Narciso Marini per gli Artigiani, Valeria Caola per gli industriali ed Ermanno Sartori per i commercianti.

In Giudicarie operano 3400 imprese di cui 500 nel settore primario, 1100 nell'industria e artigianato e 1800 nel terziario. Entrando nello specifico si può vedere che il turismo gioca un ruolo fondamentale con 5mila addetti e un Pil generato stimato intorno al 25% contro l'11% della media nazionale. Questo grazie anche a 90mila posti lettodi cui 12mila nell'alberghiero alberghiero e 78 mila nell'extralberghiero e complementare; 300 mila gli arrivi in un anno, 1 milione 400mila le giornate vacanza, ed un peso determinante del turismo invernale legato alle piste da sci (65/70% dei flussi).

L'industria nonostante il momento difficile dà lavoro a circa 2mila persone di cui il 37% è impiegata nell’industria legno ed è, unico caso in Trentino, presente con aziende in tutti i comparti industriali (legno, costruzioni, energia, carta, metalmeccanico, chimica, alimentare e turismo con funivie e terme,…) con una prevalenza di piccole impres dove solo 63 superano la soglia dei 10 dipendenti.
Tendenza alla piccola azienda che si manifesta anche nel settore dell'artigianato dove le 1200 realtà presenti sono per lo più micro imprese con una media 2,7 dipendenti per un totale di circa 3200 persone impegnate. Infine nel commercio le 620 imprese per circa 1900 addetti (circa 40% Rendena )stanno attraversando un momento di estrema difficoltà con una media di due attività che cessano per ognina che nasce e con una perdita annua di circa 40 addetti ogni anno dal 2009.

Preoccupanti i principali indicatori del lavoro che riassumono lo stato di difficoltà: la disoccupazione cresce, aumentano gli iscritti al centro per l’impiego, aumentano gli iscritti alle liste di mobilità e le forme di assunzione flessibile, dei tempi determinati e dei contratti a chiamata. Tutto questo in un contesto sociale in cui c'è una rilevante incidenza delle persone anziane, in crescita, con un indice di vecchiaia in Giudicarie superiore rispetto alla media provinciale, un aumento dei giovani stranieri residenti (circa 3.000 su 36.000 residenti), con un aumento delle famiglie con almeno un componente straniero e un'esplosione delle richieste di reddito di garanzia, nel 2013 quasi quintuplicate rispetto all'anno precedente.

Per far fronte a questa situazione la Comunità delle Giudicarie insieme ad Agenzia per il Lavoro ha cercato di attivare «una serie di iniziative, piccole ma concrete»: dal corso di formazione assistenti familiari, delle tate e delle baby sitter, alla formazione per operatori del turismo, dall'iniziative per facilitare il lavoro estivo dei giovani a quelle messe in campo per informare sugli strumenti a disposizione del cittadino a sostegno del lavoro e a favore della famiglia.
Un momento straordinariamente difficile per il lavoro dettato dalla fase critica che stanno attraversando i comparti produttivi e commerciali. Per questo appare fondamentale ancor più «fare rete per superare i punti di debolezza legati alla piccola dimensione valorizzandone al tempo stesso i vantaggi in termini di flessibilità» ed essere competitivi su scenari e mercati aperti e innovare. «Non c'è più spazio per invidie, protagonismi personali e per sterili polemiche ‘interne’ - ha ribadito in conclusione del suo intervento la Presidente Ballardini- dobbiamo avere la responsabilità ed il coraggio di dare continuità alle iniziative che ad oggi ‘tengono’ ed impegnarci per avviare nuove prospettive legate allo sviluppo sostenibile».

Necessità di fare rete e di innovazione condivisa anche dall'assessore Alessandro Olivi, che l'ha coniugatacon l'esigenza delle istituzioni di capire i cambiamenti in atto. «La crisi non chiede solo attenzione e sacrifici alle aziende e ai cittadini. Noi dobbiamo metterci al pari di loro e cercare di metterci in discussione anche con nuove proposte, prendere spunti per cambiare in meglio, per puntare ad una pubblica amministrazione più efficiente e più produttiva» e che sappia operare in un contesto dove le risorse economiche a disposizione sono calate notevolmente a causa della crisi.
Una crisi che ha indotto la Provincia di Trento a fare uno «sforzo enorme a partire dalla fine del 2008 quando avevamo già intravisto per primi l'entità» spiega Olivi. «Già al tempo abbiamo iniziato a lavorare su una serie di iniziative antirecessive, mentre nel resto del paese la crisi veniva sottovalutata quando non addirittura negata. La scelta di proporre interventi per circa un miliardo e 300 milioni di euro per il sostegno al credito, al reddito, agli investimenti aziendali, agli investimenti pubblici, per le azioni straordinarie messe in campo da Trentino sviluppo ha garantito di superare quella prima parte di momento molto intenso di crisi. Fu messa in campo un'azione d’urto per difendere l’impresa e il lavoro, senza dimenticare le misure messe in atto per garantire a tutti la dignità, tra le quali il reddito di garanzia, un esempio di equità.Questa manovra aveva prodotto effetti tangibili, ma l’ulteriore fase di manifestazione della crisi finanziaria con le annesse politiche di risanamento della finanza pubblica hanno trasformato una crisi intensa in una crisi lunga, mettendo a dura prova il sistema impresa. Abbiamo capito che oltre alla crisi era in atto un cambiamento del mercato e dello scenario. Non bastavano più gli strumenti messi in campo. Non si poteva più contare su un mercato di prossimità. Abbiamo cercato quindi di favorire una trasformazione, lavorando su produttività, competitività in modo da poter aiutare le imprese a fare quelle scelte strategiche per porsi su un contesto nuovo con nuove regole e nuovi orizzonti».

Dunque per la «penetrazione di mercati internazionali» serve innovazione, intesa non solo come ricerca ma anche come quel processo di riorganizzazione industriale che può risolvere l'eccessiva frammentazione delle imprese e favorire la nascita di una rete: «il contratto di rete diventa solo un esempio delle misure messe in campo per facilitare questo processo, che non prevede di snaturare la fisionomia dell'impresa ma di facilitare il lavoro in rete, al quale si aggiungono gli incentivi, per quelle imprese che mantengono e incrementano i lavoratori, strumenti per incentivare la ricerca, contributi per la stabilizzazione, per azioni commerciali all'estero, per il credito... «Il credito, è il vero nodo e la vera strozzatura del sistema» puntualizza l'assessore Olivi. «Non sempre c'è stata un'attenta gestione del credito, non tanto da parte del nostro credito territoriale espresso dalle cooperative di Credito ma da parte di altri che sono mossi più dai parametri finanziari piuttosto che dalla presa in carico della realtà specifica». Ma la politica non è stata ferma. «Un intervento così continuo perché il credito non sia mai mancato alle imprese credo non si sia verificato in nessun altra parte di Italia. Attraverso un fondo di rotazione di 50 milioni di euro abbiamo promosso azioni in favore del credito e dello sviluppo».

Altro nodo centrale l'imposizione fiscale, che la crisi ha fatto manifestare nella sua faccia più dirompente.«La pressione fiscale è sproporzionata. L’Italia è vessata e depressa dalla tasse su impresa e lavoro che limitano la competizione anche all’estero». La Pat non avendo competenza in materia ha cercato di introdurre delle misure laddove poteva per alleviare il carico fiscale: «Abbiamo agito sull’Irap introducendo agevolazioni che porteranno grandi benefici, facilitato gli investimenti e stiamo cercando di allentare alcuni vincoli per poter essere più incisivi».

Ma cosa vi aspettate dal nuovo governo? É la prima domanda della sala all'assessore. “Ci aspettiamo vengano concessi gli ammortizzatori in deroga, altrimenti diventiamo una polveriera e che si metta mano al patto di stabilità. Abbiamo circa 700 milioni di euro che non possono essere usati. Infine ci auguriamo che l’Italia si rimetta in moto, perchè non possiamo pensare di uscire dalla crisi da soli. Per questo auspichiamo che il governo metta mano al tema del lavoro, non con politiche assistenziali ma di crescita e di occupazione». E a livello locale, che panorama abbiamo?«C’è incertezza, inquietudine, ma anche la volontà di partecipare alla decisioni. Le comunità di valle hanno una grande responsabilità. Nel commercio ad esempio con la legge provinciale si è pensato di dare competenze alle comunità di valle per la programmazione territoriale per porre un'argine a politiche speculative e soprattutto per dare vita ad un nuovo modo di costruire insieme gli scenari commerciali a partire dal territorio». E nel settore edile?«Nel comparto delle costruzioni siamo in un momento di emergenza che spesso non è capita neppure dagli amministratori locali. Quando un’amministrazione comunale solo per questioni di facilità decide di intraprendere la via del massimo ribasso compie un atto di irresponsabilità. La concorrenza è sicuramente un o stimolo a fare meglio ma se chiamo per un lavoro 100 imprese e la logica è quella del ribasso si finisce per scegliere quella dettata dalla disperazione non la miglior offerta spesso a scapito della qualità». Un tema quello degli appalti molto delicato che vede nella possibilità di una gestione associata mediante le comunità di valle la facilitazione nell'intraprendere e gestire procedure di affidamento che tengano in massima parte anche aspetti diversi da quelli del prezzo.

In chiusura ulteriori approfondimenti dei tecnici Diego Laner, Rosanna Parisi, Claudio Moser, Mauro Casotto, Giuseppe Failoni che hanno fornito elementi sia sullo stato dell'economia e del lavoro in Giudicarie sia sulle possibilità di intervento per migliorare efficienza e competitività, sia sulla Task Force a supporto delle aziende delle Giudicarie avviata da Trentino Sviluppo Apiae, Agenzia provinciale per l'incentivazione delle attività economiche e Agenzia del lavoro Centro per l'Impiego di Tione di Trento. Tutti i riferimenti per contatti diretti da parte delle imprese disponibili sul sito della comunità www.comunitadellegiudicarie.it

Alla luce dell’interesse generato e della opportunità di approfondire strumenti ed opportunità per le imprese, la Presidente Ballardini ha concluso con l’impegno di organizzare nuovi momenti di incontro mirati con al centro il tema economico.

Valuta questo sito

torna all'inizio