Nuovo incontro del "Tavolo di confronto e consultazione per il Piano Territoriale delle Giudicarie" - Mobilità e viabilità la priorità - Metroland: un progetto da superare.
Artigianato e Industria in Giudicarie: condivisi gli indirizzi
Si è tenuto presso la sede della Comunità di Valle un nuovo incontro del Tavolo di confronto e consultazione per il Piano Territoriale, avente come tematiche principali l'artigianato e l'industria, insieme a mobilità e viabilità in Giudicarie.
Convergenza dei portatori di interesse sulle linee di indirizzo presenti nel documento preliminare proposto dalla Giunta della Comunità, dove vengono evidenziate la necessità di intervenire con urgenza su mobilità e viabilità, di favorire l'identificazione di distretti artigianali e il recupero delle aree dismesse, bloccando la costruzione di nuove strutture industriali a Storo.
«La difficile fase economica che stiamo vivendo ci impone ancora maggiore puntualità, attenzione e concretezza verso tematiche come quelle dell'artigianato, dell'industria e del possibile sviluppo sostenibile del nostro territorio» ha aperto la Presidente Patrizia Ballardini che ha aggiunto: «Per questo per riuscire a proporre un PTC lungimirante ed efficace appare fondamentale, dopo l'analisi del territorio fatta dall'Università di Trento, la verifica sul campo della situazione reale anche alla luce del cambiamento repentino al quale abbiamo assistito nell'ultimo anno. Da qui il coinvolgimento dei portatori di interesse per condividere con il Tavolo di confronto e consultazione i dati più aggiornati e quindi poter esprimere un orientamento di prospettiva». In chiusura, apprezzamento da parte della Presidente per lo spirito costruttivo e collaborativo espresso dal Tavolo di confronto e per la convergenza unanime rispetto agli indirizzi proposti dalla Giunta.
L’incontro si è aperto con l’invito a Narciso Marini, rappresentante degli artigiani giudicariesi a presentare la situazione dell'artigianato in Giudicarie: “I numeri esprimono chiaramente l'importanza che assume nel panorama locale questo settore e come esso si basi su realtà di impresa molto piccole, per la maggior parte a carattere familiare: 1320 le imprese artigianali, 3300 gli addetti, 2,7 i dipendenti in media per azienda, 220 milioni di fatturato complessivo stimato. Rilevante in particolare il settore dell'edilizia, dove sono occupati circa 1200 addetti, e che sta attraversando un periodo di sofferenza. Per dare respiro a questo settore si auspica un'attenzione particolare nel recupero dei centri storici, anche quale fonte possibile per lo sviluppo di attività artigianali.” Stimolo questo accolto dal tavolo ed approfondito sotto diversi profili a partire da quello urbanistico per arrivare a quello architettonico, anche grazie ai numerosi contributi, da parte dei rappresentanti di Confindustria, dell'ordine degli Architetti, del Bim Chiese, dell'ordine dei Commercialisti, del Sistema del credito, di Italia nostra, dei sindaci della Val Rendena e delle Esteriori. Una partecipazione che si è ripetuta nella condivisione delle linee di indirizzo rispetto allo sviluppo delle aree artigianali, sintetizzabili nel recupero delle aree dismesse, nell'identificazione dei distretti dell'artigianato per evitare micro frammentazioni, nella possibilità di favorire e mantenere alcune tipologie di aziende artigianali anche nei centri storici quali l'artigianato artistico, o quelle dedicate alla cura della persona.
Dall’artigianato l’attenzione si è quindi spostata sull’industria, con l’analisi del capitolo dedicato nella bozza del Documento Preliminare e quindi con la presentazione da parte del rappresentante di Confindustria, Domenico Rossaro, dei dati chiave aggiornati del comparto in Giudicarie “Un settore strategico per l'economia locale, che sta attraversando una fase critica segnata da una riduzione degli addetti e degli insediamenti produttivi pari a circa il 10% (dal 2006 ad oggi). Unico segmento che tiene quello dell’industria funiviaria, legata al turismo. Con 2000 addetti diretti ai quali si devono aggiungere quelli dell'indotto, e con la presenza di tutti i settori merceologici (unico territorio in Trentino), in Giudicarie si produce un fatturato complessivo pari al 5% del Pil provinciale, con una concentrazione delle attività nei centri di Tione, Storo, Condino, Comano, Cimego, e Madonna di Campiglio e Pinzolo (con le funivie).” All’intervento di Rossaro è seguito un dibattito che ha portato alla condivisione degli indirizzi riportati nel capitolo dedicato all'industria nella bozza del Documento preliminare, dove è stata evidenziata l'esigenza di porre uno stop a nuovi capannoni nella zona di Storo.
Ma la “priorità numero uno per le Giudicarie - come evidenziato dalla Presidente Ballardini - anche a beneficio delle nostre Aziende, è la mobilità e con essa gli interventi per migliorare la viabilità. È emerso sia da parte delle amministrazioni che da parte di altri portatori interessi, come il nostro sia un ambito con molte criticità sia per i residenti, sia per le imprese che per i turisti. Fattore che incide negativamente sulla competitività delle aziende e sulla attrattività complessiva del territorio”. Per questo è assolutamente necessario intervenire auspicabilmente in tempi brevi, anche attraverso modifiche degli strumenti urbanistici quando necessario (tenendo conto peraltro che le Comunità hanno competenze solo residuali rispetto a quella principale in capo alla provincia). L’assessore Gianpaolo Vaia ha così ricordato gli interventi esplicitati nel ’Piano stralcio mobilita e viabilità delle Giudicarie’, al quale la bozza del Documento preliminare rimanda, evidenziando come esso nasca dalla condivisione con l'Assemblea della Comunità, la conferenza dei sindaci, il Parco Naturale Adamello Brenta, le Apt di ambito, i Consorzi turistici, i Bim del Chiese e del Sarca. Ha quindi ricordato anche la posizione della Comunità rispetto al progetto Metroland., sintetizzata in una mozione nei mesi scorsi. Condivisione della criticità del tema mobilità / viabilità emersa anche da parte del Tavolo per il PTC, che ha dimostrato di apprezzare gli interventi proposti, l'ordine delle priorità e anche la necessità di “superare il progetto Metroland, identificando modalità più sostenibili, in primis dal punto di vista economico, per garantire un trasporto pubblico più capillare e frequente” (interventi del rappresentante dei sindaci della Rendena, di Italia nostra, dell'Unione commercio turismo servizi, delle Regole Spinale Manez e della associazioni di volontariato). Agli indirizzi per viabilità e mobilità proposti dalla Giunta della Comunità e condivisi si è aggiunta, grazie alla sollecitazione del Bim del Chiese, un'integrazione per una maggiore valorizzazione degli antichi percorsi sia ad alta che a bassa quota.