Firmato il protocollo d'intesa tra Comunità delle Giudicarie, Comuni e BIM del Sarca - Un progetto per la riqualificazione del fiume e delle aree più prossime ad esso.
Parco fluviale del Sarca: firmata l'intesa in Giudicarie
Firmato il protocollo di intesa tra la Comunità delle Giudicarie, il Consorzio BIM Sarca Mincio Garda ed i Comuni delle Giudicarie del bacino (Carisolo, Pinzolo, Giustino, Massimeno, Caderzone Terme, Strembo, Bocenago, Spiazzo, Pelugo, Vigo Rendena, Darè, Villa Rendena, Tione di Trento, Montagne, Preore, Ragoli, Zuclo, Bolbeno, Bleggio Superiore, Comano Terme, Dorsino, Fiavè, Stenico, San Lorenzo in Banale, Bondo, Breguzzo, Roncone) per una valorizzazione dell'area interessata dalla Sarca.
In particolare l'accordo prevede un impegno “ad intraprendere un percorso unitario verso la realizzazione della Rete di riserve/Parco Fluviale del Sarca” e la condivisione di “realizzare un unico piano di gestione per le due Reti di riserve/Parco Fluviale - del Basso Sarca e dell’Alto Sarca”.
«E’ un primo passo importante – ha sottolineato la Presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini- perché con questa firma i sindaci hanno dimostrato di credere in questo progetto di rete; un progetto di ampio respiro volto alla riqualificazione ambientale del fiume e delle aree ad esso più prossime per una fruizione sostenibile del fiume, volta anche al recupero e allo sviluppo dei legami della comunità con il “proprio” fiume. Per un per un parco fluviale dal Ghiacciaio dell'Adamello al Lago di Garda».
Una nuova visione di valorizzazione del territorio che apre a nuove prospettive come sottolineato da Studio “Elementi”, incaricato di fare delle valutazioni preliminari al progetto, nella riunione di presentazione di marzo 2012.
«Fino ad ora il fiume era stato visto secondo due ottiche prevalenti: qualcosa da cui difendersi e qualcosa da sfruttare per la produzione di energia, e molte potenzialità non erano state valorizzate. Il parco fluviale può essere visto come strumento di valorizzazione dell'intero territorio dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. In questa nuova ottica il Parco non è un vincolo ma diventa il catalizzatore di progettualità sul territorio dove i diversi attori, a seconda della propria competenza (istituzionale e non), diventano protagonisti dell'ideazione e dell'attuazione degli interventi per perseguire una sostenibilità reale del progetto stesso».
Soddisfazione viene espressa anche da Piergiorgio Ferrari, Assessore delegato a seguire l’iniziativa del Parco Fluviale, che vede finalmente partire il progetto, al quale seguirà analoga proposta da condividere con il Bim del Chiese e con i Comuni interessati dal bacino del fiume Chiese.
Un’idea dunque che non prevede nessuna estensione delle aree protette esistenti, ma che delinea solo un nuovo modo di gestire le aree con le Comunità e i Comuni protagonisti di una nuova gestione integrata in piena attuazione del principio della sussidiarietà responsabile contenuto nel piano urbanistico provinciale.
«I sindaci dei comuni "baciati dal Sarca" hanno deciso con questo atto di fare rete, di collegare le riserve distribuite lungo il Sarca e di proporre interventi per il miglioramento ambientale nelle adiacenze del fiume con l'obiettivo non solo di salvaguardare il paesaggio, ma di renderlo più piacevole e allo stesso tempo più fruibile e accessibile ai cittadini - puntualizza Gianfranco Pederzolli presidente del Bim del Sarca che continua- è quindi ipotizzabile un utilizzo di una parte della quota dei sovracanoni (derivati dalla rinegoziazione con HydroDolomiti dei canoni per sfruttamento dell'acqua per produrre energia) destinati al miglioramento ambientale che sono dei comuni e della comunità, al quale si potranno aggiungere un nostro contributo e quello (in minima parte) dei comuni interessati». «Anche da parte del Bim del Sarca c’è massima attenzione verso questa iniziativa e siamo pronti a coordinare e a partecipare in modo attivo perché tutto possa svilupparsi al meglio».