Se ne è discusso nel primo incontro organizzato da Comunità delle Giudicarie e Agenzia del Lavoro per informare i cittadini dei servizi messi in campo - Analoghe serata il 6 novembre a Storo ed il 4 dicembre a Giustino.

Se ne è discusso nel primo incontro organizzato da Comunità delle Giudicarie e Agenzia del Lavoro per informare i cittadini dei servizi messi in campo - Analoghe serata il 6 novembre a Storo ed il 4 dicembre a Giustino.
Si è tenuto presso la sala conferenze della Comunità di Valle l'incontro "LAVORO E FAMIGLIA: STRUMENTI E OPPORTUNITA”, serata che ha dato il via ad un percorso informativo voluto dalla Comunità delle Giudicarie, in collaborazione con l'Agenzia del Lavoro, che mira ad incontrare i cittadini per spiegare le iniziative e i servizi disponibili e messi in campo per rispondere ad esigenze ed istanze del territorio giudicariese. Un percorso che nasce dalla constatazione che alcuni degli strumenti a disposizione non sono conosciuti dalla popolazione che potrebbe trarne beneficio.
Molti gli spunti emersi sia dagli interventi dei rappresentanti delle Istituzioni presenti Patrizia Ballardini e Luigi Olivieri, sia dai contributi tecnici di Rosanna Parisi del Centro per l'Impiego di Tione-Agenzia del Lavoro, di Elena Giammarco del Servizio Socio Assistenziale della Comunità delle Giudicarie, e di Eleonora Stenico, Consigliera di Parità della Provincia Autonoma di Trento, sia dal dibattito finale, a testimonianza della grande attenzione che l'argomento suscita e della assoluta volontà di tutti di collaborare per individuare le soluzioni migliori. Analoghe serate si terranno a Storo il 6 novembre ed a Giustino il 4 dicembre.
«In un momento difficile come quello in cui ci troviamo ad operare, ci è sembrato fondamentale potenziare, per quanto possibile, i servizi alla persona nell'intento di cercare di ammortizzare gli effetti negativi che la crisi non solo economica ma anche sociale sta avendo anche nella nostra comunità» ha introdotto Patrizia Ballardini, Presidente della Comunità delle Giudicarie. «Con il Piano Sociale abbiamo cercato di individuare e realizzare le iniziative e i servizi per il cittadini in coerenza anche con le nuove esigenze emerse dalla fase di ascolto, con il Piano per la Famiglia abbiamo individuato altri interventi rilevanti per prevenire il disagio e per supportare l'elemento portante della nostra società. Ora riteniamo di primaria importanza rafforzare il percorso informativo per far conoscere quali strumenti ed iniziative sono a disposizione per i nostri cittadini, spesso non note alle famiglie, alle donne ed ai giovani. Rientrano in quest'ottica anche queste serate di informazione costruite in collaborazione con l'Agenzia per il lavoro, che avranno al centro proprio servizi ed opportunità per le persone, e che vogliono rappresentare anche un momento di confronto per far emergere eventuali ulteriori possibilità progettuali per dare risposte concrete».
«Ringrazio la Comunità delle Giudicarie per aver promosso questi incontri dedicando energia e risorse per avviare un percorso che cerca di rispondere alla necessità di informazione dei cittadini su tematiche di primaria importanza come quelle del lavoro e della famiglia» ha aggiunto Rosanna Parisi. «In una fase difficile come quella che stiamo attraversando diventa ancora più importante e determinante per dare respiro a chi si trova in difficoltà, a chi si trova senza lavoro, anche in un contesto Trentino, ormai risente investito dalla crisi strutturale italiana, ma che ha messo in campo degli elementi e dei servizi che mirano ad alleviare gli stati di disagio e di necessità».
Stati di necessità confermati dai più importanti indicatori economici legati al lavoro. In Trentino la forza lavoro (persone comprese nella fascia 15-64 anni, 242.300 unità), il tasso di attività della popolazione (68,9%) e il tasso di occupazione sono calati con problematicità soprattutto nelle fasce tra i 15-24 anni e tra i 50-64 anni. Questo come conseguenza delle difficoltà a trovare lavoro soprattutto per i giovani, per chi perde il lavoro e per il mondo femminile evidenziato da un incremento della disoccupazione in un anno di circa 5 mila unità che ha portato il tasso di disoccupazione al 6,9%. Dai dati emerge anche come la crisi abbia colpito soprattutto i giovani, e soprattutto quelli con scarso livello scolastico. Altra evidenza il quadro di disparità tra i lavoratori di sesso diverso con una forte penalizzazione per le lavoratici che si manifesta in una inferiore partecipazione al mercato del lavoro, in una minore presenza nell’occupazione (71% dei maschi, 56% delle donne), in una più elevata incidenza nella disoccupazione (6% maschile, 8% femminile), nella maggiore difficoltà per le donne a raggiungere i ruoli apicali nonostante i migliori esiti scolastici con una conseguente disparità retributiva.
Per far fronte a questa situazione in provincia di Trento sono state proposte delle politiche del lavoro per contrastare la crisi e favorire l’occupazione anche al femminile e giovanile. In particolare sono state individuate e messe in campo quelle azioni che potessero implementare il sistema di protezione sociale (manovra anti-crisi e sostegni al reddito), rafforzare i servizi all’impiego (orientamento, incontro domanda/offerta, tirocini), sostenere l’occupabilità dei soggetti in età lavorativa, di elevare la professionalità dei lavoratori (con formazione anche continua), favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità e l’inserimento di chi è in difficoltà sul mercato del lavoro (Intervento 19 – LSU).
In particolare l'Agenzia del lavoro è stata chiamata a migliorare l'accesso e la posizione delle donne nel mercato del lavoro proponendo un sostegno all’avvio di attività autonome con contributi anche a fondo perduto, a progetti specifici che favoriscano l’occupazione femminile privilegiando quelli che pongono particolare attenzione alle donne in rientro dal congedo di maternità o parentale, alla riorganizzazione o rimodulazione dell’orario di lavoro, ai papà che chiedono il congedo in alternativa alla mamma, a mansioni o livelli dove risultano sotto rappresentate, a madri o donne con titoli di studio deboli.
Sulle Politiche sociali e servizi a favore della famiglia l'intervento di Elena Giammarco, punto di riferimento per i servizi socio assistenziali della Comunità delle Giudicarie. «Partendo dai bisogni manifestati dai giudicariesi abbiamo cercato di dare delle risposte che potessero alleviare la loro condizione di disagio e di difficoltà. In prima battuta c'è a disposizione un servizio che attraverso una serie di colloqui e incontri, aiuta la persona a identificare e affrontare i propri problemi valorizzando le risorse personali e sociali, attivando nuove risorse e opportunità con l’obiettivo finale di aumentare l’autonomia della persona stessa oppure semplicemente aiuta la persona ad essere informata nell'orientamento ai servizi e alle risorse disponibili, in relazione ai propri bisogni».
Così chi si trova ad affrontare un momento di difficoltà potrà contare su progetti di sostegno alla persona partendo dal sostegno psicologico per arrivare a quello lavorativo; chi deve occuparsi di persone disabili avrà a disposizione di un assegno di cura e di servizi semi residenziali, residenziali, progetti di aggregazione o interventi domiciliari mirati; e ancora, per l'assistenza ai minori, potrà contare su Centri diurni e centri aperti per minori, interventi educativi a domicilio, o su “Familiar…mente”, l'intervento educativo sperimentale di sostegno alla genitorialità, per problemi economici potrà beneficiare degli interventi diretti messi in campo dalla Comunità come il rimborso ticket sanitari, il reddito di garanzia, l'assegno al nucleo familiare, l'assegno di maternità, l'anticipazione dell’assegno di mantenimento e il prestito sull’onore o di quelli erogati dalla PAT come l'assegno regionale al nucleo familiare, contributo per le famiglie numerose per la riduzione delle spese relative alle utenze domestiche o il sussidio una tantum per esigenze particolari e avrà a disposizione interventi di edilizia abitativa agevolata, come la locazione di un alloggio ITEA a canone sociale o il contributo integrativo alla locazione sul libero mercato, di corsi liberi per adulti e stranieri organizzati dal Centro EDA di Tione e potrà contare sulla rete di Asili nido presenti in Giudicarie la cui gestione a breve passerà alla Comunità di Valle.
L'intervento di Eleonora Stenico, consigliera di parità della Provincia di Trento, ha posto l'attenzione sulla necessità di garantire a tutti le stesse opportunità con particolare attenzione alle problematiche e ai casi che si possono verificare nel mondo lavorativo. «In questo momento mi occupo prevalentemente di donne e delle problematiche che esse possono sviluppare per accedere al lavoro e di quelle che si verificano sul posto di lavoro, ma la Consigliera di Parità agisce per la tutela delle donne quanto degli uomini che si trovano in difficoltà e subiscono discriminazioni. In questo momento storico c’è un bisogno pressante di incrementare l’occupazione femminile, di difenderla da pregiudizi e di spendersi per l’affermazione dei diritti delle donne». Così la Consigliera di parità ha la facoltà di verificare sul territorio le condizioni lavorative dell’universo femminile che vanno dalla particolare attenzione all’orario di lavoro che deve permettere alle donne di lavorare anche in presenza di condizioni familiari “gravose”, che possono essere date dalla presenza di figli o familiari a carico, alla reale possibilità delle donne di accedere a posizioni manageriali all’interno delle aziende. Ma non solo. Si trova a doversi confrontare con famiglie colpite fortemente nella loro capacità di acquisto e che si trovano a dover combattere per poter far quadrare il bilancio famigliare, con giovani che trovano molta difficoltà ad accedere al mondo del lavoro evidenziato dal tasso di inoccupazione passato al 14%, che sebbene rispetto al dato nazionale (27%) sia più contenuto, ci indica il periodo di sofferenza che sta attraversando il mondo giovanile.
E’ seguito un interessante confronto tra i presenti, dal quale si riportano i seguenti principali interventi.
Alle relazioni dei “tecnici” è seguito un dibattito partecipato che ha visto l’intervento di molti giudicariesi presenti in sala. La consigliera provinciale Margherita Cogo ha sottolineato come la normativa trentina sia tra le più efficienti nel panorama nazionale e che la Pat stia cercando di rispondere alle esigenze manifestate dal territorio nonostante la diminuzione delle risorse a disposizione per i tagli decisi dal governo centrale salvaguardando le di sostegno al lavoro giovanile e femminile.
Giusi Tonini ha espresso la propria preoccupazione per la situazione che il basso Chiese sta soffrendo, per il momento difficile che attraversato dal settore manifatturiero che ha messo a dura prova l’occupazione maschile e soprattutto quella femminile; Anna Pironi ha posto l’attenzione sul mondo dell’agricoltura che a livello nazionale sta avendo un momento di reinvestimento e di incremento degli occupati e che potrebbe fornire una possibilità anche ai giovani giudicariesi; Ilaria Pedrini ha presentato brevemente il nuovo centro di formazione EDA di Tione, sottolineando l’importanza della formazione per adulti, un investimento forte sulla risorsa persona che aiuta ad uscire dalla crisi; Marco Zulberti ha manifestato il proprio apprezzamento per l’iniziativa del percorso informativo messo in campo da Comunità e Agenzia del Lavoro che risponde a bisogni di famiglie che anche gli istituti bancari rilevano quotidianamente.
Sono seguiti altri interventi tra cui quelli della professoressa Elisabetta Maturi ha espresso la necessità di far recuperare ai ragazzi la manualità e di informare e indirizzare per quanto possibile e nel rispetto delle proprie vocazioni e aspirazioni le nuove leve verso quegli studi atti a formare le figure professionali richieste dal mercato del lavoro e di Mirella Girardini che ha sottolineato la discrasia tra la necessità di rimanere al passo con i tempi e la difficoltà di aggiornamento degli insegnanti e degli strumenti e delle macchine necessari allo svolgimento delle attività didattiche.
La serata si è chiusa con la speranza dell'Assessore della Comunità delle Giudicarie Luigi Olivieri di poter trovare un sostegno legislativo dalla Provincia per rendere possibile la creazione di un Centro per Orientamento e l'auspicio della presidente Ballardini di trovare nelle persone presenti all'incontro un prezioso tramite per diffondere gli strumenti a disposizione dei cittadini per uscire da situazioni di disagio.