Ricavati sette alloggi per edilizia abitativa agevolata che ospiteranno sette famiglie con 13 bambini - Intervento di 1 milione e 800 mila euro realizzato da Itea in collaborazione con la Sovrintendenza per i Beni Architettonici della Provincia.

Ricavati sette alloggi per edilizia abitativa agevolata che ospiteranno sette famiglie con 13 bambini - Intervento di 1 milione e 800 mila euro realizzato da Itea in collaborazione con la Sovrintendenza per i Beni Architettonici della Provincia.
È stata inaugurata a Saone in località Villa l'ex “Casa Fontana”, edificio storico di pregio completamente ristrutturato per dare risposta alla domanda, sempre maggiore anche in Giudicarie, di abitazioni a canone agevolato. Il complesso restauro dell'edificio, un intervento di circa 1 milione e 800 mila euro, realizzato da Itea Spa in collaborazione con la Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Storico artistici della Provincia autonoma di Trento ha permesso di ricavare sette alloggi oltre a locali destinati ad uso pubblico.
Gli alloggi, che si inseriscono nel piano di edilizia agevolata gestito dalla Comunità delle Giudicarie sono stati consegnati a sette famiglie giudicariesi che porteranno a Saone ben 13 bambini. Alla cerimonia molto partecipata hanno presenziato Aida Ruffini, presidente di Itea Spa, Patrizia Ballardini, presidente della Comunità delle Giudicarie, Piergiorgio Ferrari, assessore alla Comunità delle Giudicarie, la consigliera provinciale Margherita Cogo, nonché gli assessori del Comune di Tione Mirella Girardini e Luca Scalfi.
«Ringrazio Itea ed in particolare la presidente Ruffini con quanti si sono spesi in questo progetto per dare la possibilità di alloggio a queste famiglie» ha puntualizzato Patrizia Ballardini. «È per noi un momento importante, sia perché si è riusciti a restituire un edificio di massima rilevanza storica alla comunità, sia perché erano alcuni anni che non si riuscivano ad assegnare nelle Giudicarie nuovi edifici di edilizia agevolata. La casa come già evidenziato è il “primo nucleo” dal quale si può partire per costruire una comunità: oggi non solo si dà una risposta concreta al bisogno di alloggio di alcune famiglie ma anche si consegna un bellissimo edificio, in una posizione strategica, frutto di una ristrutturazione di ottima fattura con pregevoli finiture. Un edificio che “trasuda” storia da ogni parete e da ogni stanza, una preziosa testimonianza dell'identità territoriale giudicariese, una casa che le famiglie, a cui sono state consegnate le chiavi, possono essere orgogliose di abitare».
Si tratta infatti di un edificio con struttura portante in muratura, soffitti in parte ad avvolto ed in parte in legno, tetto a capanna in legno con falda "alla slava", che presenta elementi tali da configurarsi come un'antica dimora di rilevante interesse storico artistico che affonda le proprie radici nel XVI secolo, quando un'antica famiglia di notai, quelli dei Fontana, attiva dagli inizi del XV secolo sembrerebbe averla costruita e abitata. Poi probabilmente venne utilizzata come fucina per passare nel XX secolo a Caseificio e negozio della locale Famiglia Cooperativa. Molti i ritrovamenti pittorici – quasi tutti affiorati nei locali al piano rialzato – tra i quali spiccano una Madonna con bambino, un affresco votivo con l'incoronazione della Vergine, scene di Santi spesso invocati come protettori contro malattie e guerre, elementi geometrici e simbolici e figure di paesaggi ed edifici e che hanno reso più complessi i lavori svolti sotto la direzione dell'arch. Sergio Santoni del Settore Tecnico Itea Spa e con la partecipazione dell'assistente operativo geometra Fabio Dorigoni.
«Con questo intervento di risanamento conservativo Itea dimostra di dare la precedenza al recupero del patrimonio esistente per non intaccare nuovi territori e, soprattutto, di mantenere viva l’identità storica dei comuni trentini» ha puntualizzato la presidente Itea Aida Ruffini. L’intervento realizzato ad opera dell’impresa Azzolini Spa ha seguito un percorso non privo di ostacoli e impedimenti dovuti in particolar modo al vincolo storico-artistico posto sull’edificio dalla Sovrintendenza che si è concluso dopo 6 anni di lavori e il sostenimento di un costo complessivo di circa 1.870.000 euro (1.700 euro/mq), giustificato dalla complessità del lavoro di recupero di numerosi elementi di pregio e di decoro emersi nelle sale al piano terra. Infine – ha aggiunto la Ruffini – ci tengo a mettere l’accento sulla questione casa, tema da sempre di grande attualità dato che questo bene è il “centro di gravità” attorno al quale orbitano le vite dei cittadini».
«Per il comune di Tione e per la nostra piccola comunità di circa 200 anime è sicuramente una grande opportunità, in quanto accogliere queste nuove famiglie porterà ossigeno alla nostra frazione» ha aggiunto Luca Scalfi. «Spero dunque che da una parte serva a ridare vita al paese e che allo stesso tempo queste famiglie possano inserirsi al meglio entrando in punta di piedi negli equilibri esistenti».
Posizione condivisa anche dall'assessore competente della Comunità di Valle Piergiorgio Ferrari che ha puntualizzato: «Sono assolutamente convinto che queste famiglie si potranno inserire al meglio nella vita di Saone, una frazione a pochi passi da Tione che ha saputo mantenere servizi importanti che vanno dalla Cassa Rurale alla Famiglia Cooperativa, dall'albergo al bar. Un intervento di edilizia sociale che si inserisce in un quadro più ampio che prevede altre consegne prima della fine dell'anno e che sta cercando di dare una prospettiva di una casa a tutte le famiglie giudicariesi che hanno fatto domanda».