Grande partecipazione alla serata informativa sulla dipendenza da gioco tenutasi presso la sala assembleare della Comunità delle Giudicarie -«L’unica strategia vincente è quella di non giocare affatto».

Grande partecipazione alla serata informativa sulla dipendenza da gioco tenutasi presso la sala assembleare della Comunità delle Giudicarie -«L’unica strategia vincente è quella di non giocare affatto».
Si è tenuta presso la sala assembleare della Comunità della Giudicarie una serata per informare la popolazione in merito alla dipendenza da gioco. Oltre agli interventi degli organizzatori Luigi Olivieri, in rappresentanza della Comunità delle Giudicarie, e di Mirella Girardini per il Comune di Tione, dei tecnici Giacomo Ziglio, del Dipartimento di Matematica dell'Università degli Studi di Trento e Sandra Venturelli dell'Associazione A.M.A. Onlus, a impreziosire l’incontro anche le testimonianze di ex-giocatori e familiari. Il messaggio emerso dall’incontro è chiaro: l’unica strategia vincente è non giocare.
«I segnali sul territorio mettono in evidenza che il fenomeno del gioco d'azzardo è diffuso anche in Giudicarie, non è facile fare una mappatura puntuale, soprattutto perché c'è ancora molto sommerso e le famiglie interessate incontrano difficoltà nel chiedere aiuto” ha esordito Luigi Olivieri, assessore alle Politiche sociali e alla Salute della Comunità delle Giudicarie. «In questo contesto la Commissione assembleare per le politiche sociali e sanitarie, asili nido e assistenza scolastica presieduta da Anna Pironi ha fatto emergere un problema difficile da rilevare che comporta effetti socialmente pericolosi». Ad oggi il fenomeno non è quantificabile e nonostante ciò la Comunità delle Giudicarie ha ritenuto opportuno inserire nel Piano sociale, nell’area dell’integrazione socio sanitaria, un azione specifica finalizzata a rispondere a questa istanza proveniente dal territorio con particolare attenzione alla popolazione giovanile.
L'assessore Olivieri ha ricordato inoltre come l'Assemblea della Comunità delle Giudicarie, il 26 aprile 2012, abbia votato all'unanimità una mozione per impegnare la Giunta a farsi promotrice di azioni di monitoraggio, prevenzione e contrasto della ludopatia e questo è pertanto il primo incontro promosso dalla Comunità su tale tema.
«In particolare la Comunità, si è fatta carico di arrivare a una puntuale conoscenza della diffusione delle apparecchiature di gioco d'azzardo sul proprio territorio ed è intenzionata a mapparne la consistenza con l’ausilio dei comuni giudicariesi, affinché si possano coordinare e uniformare azioni atte a prevenire e contrastare il fenomeno della ludopatia, direttamente e in accordo e collaborazione con l’Azienda sanitaria e con le risorse del privato sociale».
«Si percepisce il problema del gioco d’azzardo anche nel mio comune» ha sottolineato Mirella Girardini, Assessore con competenze in materia di politiche familiari e sociali del Comune di Tione. «Il problema esiste a Tione e esiste nelle zone limitrofe. Stiamo cercando di porre rimedio per quanto possibile ma non è facile. Il fenomeno sta assumendo proporzioni notevoli, ma quello che più preoccupa, aldilà dell'aspetto economico, è il problema sociale che implica il gioco. Perdita della nozione del tempo e perdita delle relazioni sono gli effetti più evidenti a cui va incontro il “giocatore patologico”».
É toccato a Sandra Venturelli, referente dell'Associazione A.M.A. Onlus, fare un'analisi anche quantitativa del fenomeno: « La nostra associazione ha conosciuto il gioco d’azzardo molto tempo fa, ma se una volta era molto raro incontrare dei casi, in quanto solo poche persone agiate potevano permettersi di giocare al casinò, ora il fenomeno è diffusissimo, il problema è percepito e sta diventando una piaga, una vera sciagura per alcune famiglie. L’Italia è il paese al mondo che ha la maggior spesa pro capite per il gioco e il trend è in aumento nonostante la crisi: nel 2000 si è spesa una cifra prossima ai 14 miliardi, nel 2011 gli italiani si sono giocati 80 miliardi di euro. Il gioco è la terza industria italiana. Anche la nostra regione è allineata sulle percentuali italiane: lo scorso anno si è giocato oltre 1 miliardo di euro, il che significa che mediamente ciascun adulto residente in Trentino Alto Adige ha speso circa 1500 euro per il gioco». E se è intuibile cosa possa significare avere un giocatore in famiglia bisogna capire cosa significhi il gioco per le casse dello stato. Nel 2004 le entrate dell’erario sono state oltre 4 miliardi di euro, pari a circa il 29% delle giocate, nel 2011 oltre 8 miliardi, pari all’11% delle giocate”.
Il dottor Giacomo Ziglio, del Dipartimento di Matematica dell'Università degli Studi di Trento, ha cercato di fornire qualche strumento per comprendere come si calcolano le probabilità di vincita e di rischio nei giochi d'azzardo. «Calcolare la probabilità di un evento della vita reale è piuttosto complesso perché è difficile tenere sotto controllo tutte le variabili possibili, nel gioco d’azzardo è molto più facile perché si può utilizzare la probabilità classica, data dal rapporto tra il numero di casi favorevoli all’evento e il numero dei casi possibili». In questo modo si “scopre” che Winforlife, Gratta e vinci e gli altri giochi hanno delle probabilità bassissime di vincita rispetto al rischio: «Nel Gratta e vinci la probabilità di vincere 1000 euro (1/480.000) è circa la metà (1/250.000) di quella che l’asteroide D-A14 colpisca la terra nel 2013...» o ancora «vincere 1000 euro con Winforlife ha la metà di probabilità di trovare, aprendo le pagine bianche della provincia di Trento e puntando il dito a caso, la persona che volevo chiamare…». Esempi che danno l'idea che non esistono giochi “equi”, cioè che ripagano il rischio, e tantomeno strategie vincenti. A vincere sono sempre i gestori dei giochi. «Nelle Newslot, le macchine si intascano mediamente il 25% di quello che si gioca. Più si gioca e più, per la legge dei grandi numeri, sappiamo con certezza di perdere il 25% di quanto giocato». Bisogna inoltre sapersi difendere dalle azioni subdole che spesso chi gestisce il gioco mette in campo. La tendenza è quella di ammaliare i giocatori dando la sensazione della “vincita facile”, e di incentivare il gioco con pubblicità ingannevoli. «L’unica strategia vincente è quella di non giocare affatto».
Significativa ed esplicativa la testimonianza di Renato, un giocatore che ha frequentato i gruppi di auto mutuo aiuto: «Non giocate assolutamente: ho giocato alle Slot machine per alcuni anni, in famiglia le cose peggioravano sempre, giocavo di nascosto, e sono stato costretto a entrare in un circolo vizioso di bugie, per giustificare le uscite di denaro. Dopo aver buttato 6 anni della mia vita, grazie all’aiuto della mia famiglia e dell’associazione sono riuscito a tirarmi fuori pian piano e dopo due ricadute credo di essermi ripreso la vita…E se volete un consiglio, non mettete neanche un euro in quelle macchinette».
Di pari intensità le parole di Augustina, figlia di un giocatore d’azzardo: «20 anni fa i miei genitori hanno divorziato perché mio padre giocava e la situazione era diventata insostenibile. Ho lavorato in una sala giochi e ho potuto approfondire la mia conoscenza del fenomeno del gioco d'azzardo e capire come nelle sale giochi si perda completamente la percezione della realtà». Forte l’invito anche da parte sua a non farsi coinvolgere dal gioco.
A conclusione della serata spazio anche al dibattito con gli interventi di Ermanno Sartori assessore del Comune di Condino, che ha messo in evidenza come la stampa e lo Stato non aiutino ad affrontare il problema, e ha sottolineato le difficoltà degli amministratori locali a prendere dei provvedimenti che favoriscano la tutela della popolazione dai rischi del gioco d'azzardo, auspicando un sostegno da parte della Provincia per quelle amministrazioni che cercano di intraprendere questo percorso, di don Olivo Rocchetti parroco di Tione che ha chiesto se vi sono farmaci che possano influire sulla tendenza al gioco e di Anna Pironi che ha chiesto un coinvolgimento delle scuole nel programma di prevenzione del gioco d'azzardo.
E mentre si sta cercando di mettere in campo un programma di prevenzione ad ampio raggio, partirà il 6 settembre a Tione presso la Casa delle associazioni un percorso per aiutare le persone che sono cadute in questa dipendenza, in «questo vortice dal quale è difficile uscire». Chi fosse interessato può rivolgersi all’Ufficio di piano della Comunità delle Giudicarie (0465/339505), al Comune di Tione chiedendo dell’assessore alle politiche sociali sig.ra Mirella Girardini o all'associazione A.M.A. Onlus di Trento.