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Gestione associata dei servizi: confronto tra Comuni e Comunità

Servizi Tributi, contratti d’appalto e servizi informatici: prime ipotesi di modello organizzativo per la gestione associata.

A distanza di due mesi dai primi incontri tra Comuni e Comunità per elaborare congiuntamente un modello di organizzazione per la gestione associata dei servizi, ieri la Conferenza dei Sindaci delle Giudicarie è stata convocata per condividere le prime considerazioni e proposte emerse dai tre gruppi di lavoro costituiti da sindaci, tecnici comunali, assessori e tecnici della Comunità.

E’ partito a gennaio infatti, il percorso proposto dalla Presidente della Comunità, Patrizia Ballardini e dall’assessore ai servizi sovracomunali GianpaoloVaia, prontamente accolto dal Presidente della Conferenza dei Sindaci,Giuseppe Bonenti, finalizzato a coinvolgere in modo diretto sindaci e tecnici comunali, affiancati da alcuni esperti messi a disposizione dalla Provincia di Trento, per giungere a definire la modalità organizzativa ottimale di gestione dei servizi che il ‘Protocollo di finanza locale’ ha previsto siano gestiti in maniera associata tramite la Comunità a partire dal gennaio 2013. In particolare, in questa prima fase i gruppi di lavoro si sono occupati di fare il punto della situazione in Giudicarie a proposito delle modalità con cui vengono attualmente gestiti e quindi di elaborare dei criteri generali utili alla definizione della nuova organizzazione dei servizi “appalti”, “entrate e tributi” e “ict – information and communication technology”.

«L’obiettivo del percorso per il quale ci stiamo impegnando insieme – interviene la Presidente della Comunità Ballardini - è quello di far seguire all’analisi della situazione attuale l’individuazione delle linee guida evolutive per i servizi, per giungere a costruire e quindi validare insieme un modello efficace ed efficiente per le Giudicarie. Possiamo riuscirci solo lavorando in sintonia, nella massima trasparenza, consapevoli che il calo delle risorse non lascia più spazio a contrapposizioni strumentali, ma richiede collaborazione e sinergie sempre maggiori, nel rispetto dei ruoli e delle competenze».

«Siamo qui per presentare e condividere i risultati elaborati dai tavoli di lavoro in questa prima fase, in cui si è provveduto alla raccolta e all’analisi dei dati relativi all’attuale modello di gestione dei servizi in questione e ad individuare una serie di criteri generali sulla cui base andranno poi costruiti i modelli organizzativi più confacenti alle esigenze e specificità del nostro territorio. Non è stato ancora deciso nulla, ma anzi la scelta è proprio quella di condividere passo passo le valutazioni riguardo gli elementi preliminari utili all’individuazione delle opzioni organizzative e logistiche che si faranno successivamente e che saranno oggetto della definitiva validazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. Quindi c’è, come c’è stato sin qui, tutto lo spazio per il confronto e per la definizione di modelli organizzativi dei vari servizi in modo partecipato e condiviso». Con questa premessa metodologica, tesa a confermare la massima disponibilità della Comunità a perseguire una strategia comune, l’Assessore Vaia ha aperto i lavori della conferenza dei sindaci. «Ci tengo ancora una volta a sottolineare che il protocollo di finanza e la legge finanziaria di quest’anno hanno previsto il trasferimento della sola gestione dei servizi e non della funzione e della titolarità dei medesimi, che rimarranno in capo ai comuni. Perciò continueranno ad essere essi solo a decidere, per esempio se e come fare un’opera pubblica, se avvalersi di un servizio o acquistare un determinato bene. Alla gestione associata sarà trasferita soltanto una parte delle attività, delle procedure previste per perfezionare quegli obiettivi. In questa prima fase abbiamo quindi condiviso quali attività saranno assegnate alla gestione associata; una volta validate tali scelte, si procederà nelle prossime settimane ad individuare le risorse economiche e umane necessarie, le modalità organizzative in termini logistici e funzionali, nonché i costi e i benefici che la gestione associata potrà comportare».

Con il supporto dai Tecnici della Società Deloitte e di Informatica Trentina, insieme all’assessore Flavio Riccadonna che coordina i lavori sul servizio ict, sono stati presentati i dati raccolti ed elaborati grazie alla collaborazione di sindaci, segretari e tecnici comunali che stanno partecipando attivamente ai tavoli di lavoro, nonché le linee guida evolutive su cui, nei prossimi incontri verranno definiti i modelli organizzativi per i diversi servizi coinvolti. Questi saranno poi definitivamente valutati dalla Conferenza dei Sindaci e dalla Comunità, per consentire la predisposizione e la successiva approvazione delle convenzioni necessarie a dare avvio alle gestioni associate con il 1° gennaio 2013.


Alcuni dettegli rispetto ai dati

Per quanto riguarda il Servizio Contratti e appalti attualmente sul territorio sono stati evidenziati alcuni punti di attenzione che vanno dalla frammentazione operativa delle attività di gestione degli acquisti su un elevato numero di persone (107 dipendenti coinvolti per un carico di lavoro complessivo erogato pari a ~ 33.000 ore/anno) all’assenza di una piattaforma applicativa in grado di supportare l’ente nella gestione del processo di acquisto, dalla scarsa sinergia di acquisto ed elevata frammentazione del mercato di fornitura, a fronte di una spesa crescente negli ultimi anni (in media +6% annuo) al limitato presidio di alcune fasi specifiche del processo di acquisto e disomogeneità nelle modalità di gestione operativa del servizio, dal limitato ricorso ai servizi specialistici offerti dall’Agenzia per i Servizi (solo il 35% dei Comuni ha aderito alla convenzione, richiedendo complessivamente 33 «servizi») nonostante molti enti manifestino significative difficoltà nel gestire procedure complesse, alla difficoltà diffusa nel qualificare «tecnicamente» i requisiti di alcuni beni/servizi.

L’analisi della situazione attuale riguardo al Servizio Tributi ha evidenziato oltre alla frammentazione operativa delle attività di gestione delle entrate su un elevato numero di risorse
(73 dipendenti coinvolti per un impegno complessivo pari a circa 22,1 FTE, dove FTE indica il tempo totale che una persona a tempo pieno riesce a dedicare in un anno), un elevato carico di lavoro richiesto per la gestione del rapporto con il contribuente e per la manutenzione ed aggiornamento delle banche dati tributarie. Inoltre a fronte di un numero di posizioni accertate costante negli anni la gestione delle attività di accertamento è svolta «al limite» della prescrizione e si assiste ad un elevato ricorso all’esternalizzazione per la riscossione ordinaria dell’ICI (i.e.: circa l’80% dei Comuni hanno esternalizzato questa fase) e per la riscossione coattiva delle diverse entrate comunali (quasi il 90% dei Comuni si avvalgono di società di riscossione esterne) mentre rimane limitato il ricorso ai servizi specialistici offerti da Trentino Riscossioni (solo il 20% dei Comuni ha aderito alla convenzione).

«Per quanto riguarda l’identificazione del Servizio ICT (gestione delle funzioni tecnico/amministrative di erogazione dei servizi informatici e di comunicazione elettronica) abbiamo già avuto alcuni incontri che hanno aiutato a delineare la situazione attuale nelle Giudicarie» precisa Flavio Riccadonna Assessore di riferimento della Comunità delle Giudicarie per il Progetto ICT ,“Il quadro che emerge è quello di un’ampia possibilità di ottimizzare i costi razionalizzando le postazioni di lavoro, in favore delle regole di cooperazione e di collaborazione fra le strutture della pubblica amministrazione locale per le gestioni in forma associata, di migliorare l’efficientamento dei servizi informatici e delle infrastrutture a supporto delle gestioni associate e della comunicazione con il cittadino.” E conclude dicendo: "Certo che, per raggiungere questi obiettivi in modo ottimale, la principale priorità rimane il superamento del cosiddetto "digital divide."

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