Nell'affollato incontro in Comunità, Pacher rilancia su Metroland: «Progetto di prospettiva su cui puntiamo molto».

Nell'affollato incontro in Comunità, Pacher rilancia su Metroland: «Progetto di prospettiva su cui puntiamo molto».
Metroland solo un sogno? Niente affatto, secondo l'assessore provinciale Alberto Pacher, che ieri sera, presso la Casa della Comunità delle Giudicarie, ha difeso e rilanciato il progetto di mobilità alternativa su rotaia che «ha il significato di dotare il Trentino di una moderna rete e di creare per i cittadini importanti possibilità per il futuro». Le difficoltà economiche di questo periodo non fermano la programmazione delle grandi opere, dunque, e anzi – secondo il vicepresidente Pacher - «rilanciano la necessità di pensare al domani con lungimiranza e attenzione alle tematiche viabilistiche ed ambientali». Conferme anche per quanto riguarda il tracciato che, per le Giudicarie, prevede il passaggio da Arco, Mori e Rovereto, elemento che ha suscitato nei mesi scorsi il dibattito ed anche ieri sera è stato oggetto di discussione ed interventi.
Ad introdurre la serata la presidente della Comunità Patrizia Ballardini, che ha fortemente voluto questo incontro proprio per l'importanza della tematica e ha evidenziato l’impegno della Comunità nell'interpretare e fare sintesi delle esigenze del territorio rispetto a mobilità e viabilità. A sottolineare ulteriormente l'attenzione per la tematica, la sala assembleare, davvero gremita. “Una serata informativa, per comprendere, e capire l’attuale proposta progettuale, con riferimento in particolare alle Giudicarie, ove dal territorio, nei mesi scorsi, sono emerse alcune possibili ottimizzazioni finalizzate a valorizzare maggiormente le Giudicarie” ha esordito la presidente, aggiungendo “vorremmo poi comprendere le prospettive del progetto, anche alla luce dell’attuale criticità della finanza pubblica”.
«Il progetto Metroland – ha sottolineato Pacher – va avanti con il bando per la presentazione di idee progettuali entro fine 2011 e proprio oggi, in un momento di grande incertezza e difficoltà economica, assume un significato molto forte. Esso esprime la capacità di un territorio di essere lungimirante e di investire sul proprio futuro attraverso un mezzo di comunicazione “pulito” e collegamenti rapidi tipo metrò. La sfida è quella di coinvolgere sempre più persone nel trasporto pubblico, convincendole a lasciare a casa la macchina: per farlo occorre offrire la convenienza a livello economico e soprattutto di tempi di spostamento».
Sullo sfondo un’opportunità importante per il Trentino, ossia quella di ridisegnare gran parte del proprio trasporto interno in vista del 2035, data-catenaccio entro la quale dovrebbe essere pronta la nuova linea ferroviaria del Brennero con 12 miliardi di investimenti, liberando spazi e possibilità. E – proprio in relazione al nuovo tracciato del cosiddetto “Corridoio 1” - è da legarsi la principale motivazione che fa propendere i tecnici provinciali per il collegamento da Mori-Arco. Lo ha spiegato il dirigente generale dei lavori pubblici della Provincia Raffaele de Col. «I punti di tangenza con il Corridoio 1 – ha detto – dove è cioè possibile l'aggancio con un’altra linea ferroviaria (Metroland) senza grandi stravolgimenti ambientali sono limitati, e tutti nella zona di Rovereto. L’ipotetico passaggio Tione-Sarche incontrerebbe forti criticità geologiche in primis nella Valle dei Laghi e quindi sostanziali criticità legate all’attraversamento dell’area urbanizzata (che vede la presenza dell’autostrada, del fiume Adige e del centro urbano, che dovrebbero essere “attraversati” per permettere la congiunzione della direttrice “Tione Trento” all’asse del Brennero). Per questo si è pensato alla tratta Rovereto-Arco-Tione». Una seconda ragione, non certo meno significativa, è quella demografica, che “spinge” per aggregare una zona poco popolosa come le Giudicarie al Garda e a parte della Vallagarina, con un occhio alla sostenibilità dei costi del servizio nel tempo (maggior è il numero di utenti del servizio Metroland, minore l’incidenza di costo).
La nuova tratta Tione-Rovereto, nell’ipotesi progettuale presentata ad oggi, avrebbe dunque queste caratteristiche: due stazioni, nel capoluogo giudicariese e a Comano Terme, quindi ad Arco e poi a Rovereto. Dalla città della Quercia a Trento, Metroland si avvarrà della linea già esistente, con – in prospettiva 2035 – l'opportunità di averla in “esclusiva”. I tre tunnel necessari saranno a binario singolo, avranno una lunghezza massima di 12 km e una percorrenza di 8 minuti, per un tempo totale di trasporto di 31 minuti da Tione a Trento. Ingente lo sbancamento necessario, sui 3 miliardi di metri cubi, di cui il 70% materiale “pregiato” per l'edilizia, che permetterà di recuperare parte dei costi di lavorazione, che per la linea “azzurra”, quella appunto da Tione a Rovereto, sono stimati in 700 milioni di euro. Allargando il capo alle altre tratte trentine il costo totale sarà di circa 3,6 miliardi di euro.
Si, ma quali saranno i vantaggi di Metroland? Uno studio della azienda Tps di Perugia ha evidenziato come siano ogni giorno oltre 200.000 le macchine di pendolari che si muovono in Trentino. I sondaggi effettuati sugli utenti sottolineano che al decrescere dei tempi di percorrrenza cresce in modo quasi parallelo il numero delle persone che prenderebbero in considerazione la possibilità di spostarsi con il trasporto pubblico. «L'obiettivo – ha detto Pacher – è quello di arrivare al 40% del totale».
«Un'idea interessante di viabilità integrata – ha detto l'assessore alla viabilità della Comunità giudicariese Gianpaolo Vaia – che davvero può rappresentare un modello a livello europeo. Non ci nascondiamo perplessità sui costi, dato il momento di crisi, però va sottolineata la voglia di guardare lontano. Dal canto suo, la Comunità sta facendo la propria parte con il lavoro relativo al piano stralcio per viabilità e mobilità, perché non va tralasciato, accanto a questo impegno per il futuro, l'impegno per la viabilità ordinaria dell'oggi che in Giudicarie presenta ancora molte criticità».
Tanti gli interventi in sala. Costi e tratta “deviata” verso Rovereto i punti caldi. A partire da Ruggero Zecchi, ex dipendente delle Ferrovie di stato, che ha contestato i dati forniti da De Col, parlando di insostenibilità dei costi. Poi Diego Binelli che ha richiesto maggiore coinvolgimento del territorio in fase di elaborazione dei tracciati e ha contestato la valenza turistica di Metroland, poiché «fermandosi a Tione, taglierebbe fuori tutti i turisti che sono diretti a Pinzolo-Campiglio obbligandoli a prendere altri mezzi». Gianfranco Pederzolli,presidente del Bim del Sarca ha posto un interrogativo riguardo alla capacità di gestione del tratto già esistente Verona-Trento. Giuseppe Cervi, consigliere di minoranza della Comunità, ha espresso dubbi sulla fattibilità del progetto e sulle speranze di realizzazione della nuova linea del Brennero, mentre Ilaria Pedrini,consigliere della Comunità, ha sottolineato l'importanza sociale di questo progetto e l'esigenza di proseguire nonostante i chiari di luna della situazione economica attuale. Interventi in sala anche da parte di Maria Pia Ghezzi, Mariachiara Rizzonelli, dell'ex-presidente del C8 Raffaele Armani, del consigliere Vittorio Martini e della consigliere provinciale Margherita Cogo.
Applaudito, infine, l'intervento di Paolo Bronzini, consigliere comunale di Fiavé, che – pur riconoscendo l'importanza del progetto - ha pragmaticamente richiamato la Provincia ad un'attenzione maggiore sulle esigenze attuali della viabilità «a partire dalle gallerie di Ponte Pià, con l'acqua che piove dal soffitto, mettendo a rischio chi guida e ponendo anche interrogativi sulla stabilità della volta». Proprio su questo punto Pacher ha ribadito che l'impegno su Metroland non esclude l'attenzione all’efficienza della rete stradale ordinaria. «Sono anzi cose complementari, che si integrano. In quest'ottica di integrazione sta il significato ultimo della prospettiva di sistema che abbiamo in mente».
Dal canto suo, la presidente Ballardini ha sottolineato come la Comunità delle Giudicarie «continuerà a portare avanti le esigenze emerse nel confronto con il territorio portando all’attenzione della Provincia l’opportunità di rivalutare il progetto attuale, ipotizzando in particolare una tratta più diretta rispetto al passaggio da Rovereto, l’opportunità di collegare Metroland al sistema di mobilità Pinzolo-Madonna di Campiglio (fornendo un servizio prezioso per gli ospiti e incrementando in modo sostanziale l’utenza complessiva stimata) e, potenzialmente, prevedere un servizio collegato anche per il Chiese in direzione provincia di Brescia».