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Fondo Unico Territoriale: 18 milioni per le Giudicarie

Raggiunta l'intesa tra Giunta della Comunità e Comuni per i "criteri territoriali". Si chiude così la prima fase del percorso che porterà ad identificare le priorità del territorio.

Immagine comprensorio

Raggiunta l’intesa tra Giunta della Comunità delle Giudicarie e Comuni per i “criteri territoriali” per la gestione del Fondo Unico Territoriale in Giudicarie entro i termini previsti (15 ottobre).  Delibera all’unanimità della Conferenza dei Sindaci (presenti 36 sindaci rappresentativi del 91% della popolazione) e della Giunta della Comunità, superando quindi la soglia richiesta dalla norma provinciale (giunta comunità d’intesa con i 2/3 dei sindaci rappresentavi della maggioranza della popolazione). Può così partire la “fase due” del percorso di attivazione del Fondo Unico Territoriale assegnato dalla PAT ai territori lo scorso settembre, che dovrà portare all’identificazione degli interventi prioritari da realizzare sul territorio delle Giudicarie, per un importo di 18 milioni di euro.

Una somma, prima gestita da Trento, che passa nelle mani della Comunità e dei sindaci giudicariesi. «Un passo importante, che conferma il cambiamento di direzione e che porta ad imboccare la via del decentramento di risorse e di scelte progettuali» sottolinea Patrizia Ballardini, presidente della Comunità delle Giudicarie «un processo di trasferimento di competenze che inizia a concretizzarsi. In questa prima fase, la Comunità e i Comuni sono chiamati a raccogliere l’intero fabbisogno infrastrutturale emergente dal territorio, per definire insieme le tipologie di intervento prioritarie nell’ambito di quelle predefinite dalla norma provinciale ed eventualmente, altre tipologie strategiche per le prestazioni di servizi sul territorio. Non si tratta di suddividere il budget territoriale tra i Comuni, ma di trovare soluzioni condivise per dare risposta alle esigenze di infrastrutturazione rilevanti per le Giudicarie. E’ un esercizio di responsabilità importante e decisivo, anche tenuto conto che la Provincia non finanzierà sui cosiddetti “fondi di riserva” opere che possono essere finanziate sul Fut alle quali non fosse stata riconosciuta la necessaria priorità all’interno del territorio».

«Questo criterio va sicuramente nella direzione della condivisione delle scelte da parte di più soggetti, aiuta a far dialogare le amministrazioni, a responsabilizzarle»  aggiunge Giuseppe Bonenti presidente della Conferenza dei Sindaci; «impone una conoscenza reciproca delle esigenze e dei problemi altrui, facilita l’individuazione di interventi sovracomunali perché risulta chiaro che tanto più un progetto è condiviso da più amministrazioni e sposa gli interessi della comunità giudicariese, tanto più ha possibilità di essere portato a compimento. Noi siamo pronti a fare la nostra parte».

Sono molte le opere potenzialmente finanziabili anche se confinate dai criteri definiti dalla Pat. Si va dalle opere igienico-sanitarie di rilevanza sovra comunale o di valenza provinciale che prevedano uno sviluppo del collettore di almeno 500 metri lineari, a quelle legate ai cimiteri dove viene attribuita priorità agli interventi finalizzati alla razionalizzazione dell’utilizzo, allo sbarrieramento e alla dotazione dei servizi minimi; dalle biblioteche, qualora inserite nell’ambito di un progetto di riorganizzazione del servizio in ambito sovra comunale/comunitario, alla manutenzione straordinaria di impianti sportivi di rilevanza sovra comunale ritenuti strategici a livello di Comunità; e ancora, sono ammissibili la realizzazione, la ristrutturazione ed ampliamento di Caserme dei Vigili del Fuoco e centri di protezione civile, i tratti di strade classificate come Comunali rilevanti per la viabilità sovra-comunale, con lunghezza superiore ai 2000 metri che rappresentino le principali vie di collegamento nella zona.

Unitamente a queste opere, in base all’intesa Comunità-Comuni trovata sulle specificità e sulle esigenze ed opportunità che caratterizzano le Giudicarie, potranno essere finanziati anche i  C.R.M. (interventi sovracomunali di razionalizzazione), l’adeguamento di impianti di illuminazione pubblica delle Giudicarie finalizzati al risparmio energetico, le rotatorie, i sottopassaggi ed altri interventi simili al fine della messa in sicurezza dell’asse viario e della decongestione del traffico nei tratti di strada classificati come comunali rilevanti per la viabilità sovracomunale ed interessati da elevato flusso.

«Vista la vastità del campo di intervento c’è da aspettarsi che le richieste delle amministrazioni locali, superino in modo sostanziale le somme a nostra disposizione» specifica l’assessore al Patrimonio e alle Opere pubbliche Flavio Riccadonna. «E questo nonostante si sia deciso che ogni Comune possa presentare un’unica domanda di finanziamento ritenuta prioritaria, anche se è da tener in considerazione che non è stato posto alcun limite a quelle richieste inoltrate da più comuni congiuntamente che insieme rappresentino un bacino di almeno 1000 abitanti. Una nuova rilevante opportunità per i nostri Comuni giudicariesi, che per la prima volta hanno la possibilità, ed ora aggiungo anche l’esigenza di pianificare e realizzare congiuntamente opere e servizi, nel segno della maggior economicità ed efficienza degli stessi».

Dopo questa prima fase in cui si sono chiarite le regole, la parola passa ora ai Comuni, che dovranno presentare, proposte progettuali  a partire dal 15 dicembre sino al 31 gennaio 2012. Spazio e priorità soprattutto ad interventi richiesti da più comuni, potenzialmente anche insieme alla Comunità di Valle.

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