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"Fare meglio, con meno risorse"

La Comunità delle Giudicarie ha invitato il dott. Ivano Dalmonego, Segretario Generale della Provincia, per parlare di finanza pubblica - Al centro dell'attenzione: minori risorse e necessità di mettere in campo sinergie ed economie di scala.

Fotografia dott. Ivano Dalmonego

Servizi più efficienti ai cittadini e che costino meno alle casse pubbliche. Razionalizzazione del sistema pubblico. Questo l’imperativo per gli enti locali, in primis Provincia, Comuni e Comunità, in una fase nella quale le vicende economiche nazionali ed internazionali hanno riflessi diretti – seppur decisamente attenuati rispetto ad altre realtà fuori provincia – anche sugli enti locali trentini.

In poche parole, “Siamo chiamati a garantire gli stessi servizi e in taluni casi anche a fare meglio con meno risorse, in coerenza con uno degli obiettivi di fondo della Riforma Istituzionale” come sottolineato dalla  presidente Patrizia Ballardini, che prosegue “Ora quell’obiettivo è diventato un imperativo ancora più stringente, a causa della congiuntura internazionale e nazionale, che sta incidendo in modo diretto e rilevante anche sulla finanza pubblica provinciale. Da qui l’esigenza ancora più forte di riuscire, come amministratori locali, ad attivare  sinergie reali e mettere in campo economie di scala, esercitando l’autonomia dei territori come forma di responsabilità. Rispetto a questo la Comunità delle Giudicarie si conferma a disposizione dei Comuni per riuscire a fare sistema organizzando servizi di qualità e rispondenti alle esigenze dei cittadini su una scala dimensionale che garantisca anche maggiore efficienza.”

Delicatezza e criticità della situazione congiunturale sono state sottolineate e valorizzate attraverso i numeri anche da Ivano Dalmonego, Segretario Generale della PAT e deus ex machina dei bilanci e delle finanziarie provinciali, nel corso di un atteso confronto con gli amministratori locali delle Giudicarie promosso dalla presidente della Comunità Patrizia Ballardini.  “Abbiamo davanti – ha detto Dalmonego -  una sfida sempre più ardua, con meno risorse ed esigenze di territorio maggiori. Dal '99 in avanti il bilancio della provincia godeva di flussi finanziari importanti (maggiori di quelli derivati dal Pil) che garantivano di potere gestire adeguate risorse sui vari fronti (fino al 2009). Dal 2009, con l’accordo di Milano, riceviamo i 9/10 delle imposte riscosse in Trentino, a fronte di maggiori competenze trasferite dallo stato alla provincia. Questo significa che l’entità delle risorse a disposizione per il nostro territorio è direttamente connessa alla nostra capacità di crescita. Da qui l’imperativo di riuscire a crescere come sistema per garantire risorse per finanziare i servizi chiave per i cittadini, rimanendo altresì condizionata dalle manovre in ambito nazionale.” Quindi riferimenti diretti agli impatti generati dalle manovre finanziarie di Berlusconi negli ultimi mesi quindi da quella più recente del governo Monti “Anche le province a statuto speciale hanno obbligo di partecipare alla solidarietà nazionale, in una logica di perequazione tra territori con più capacità fiscale per abitanti verso quelle a minore capacità fiscale. Il Trentino concorre per 460 milioni di euro ai vari decreti Salvaitalia, su un totale di 3,5 miliardi l'anno di tagli alle regioni a statuto speciale. Di questi la Provincia ne chiede solo otto milioni ai comuni, come impegno al contenimento delle spese e prosecuzione di quella politica di non aumento della spesa corrente imposta dal Patto di Stabilità.”

Rilevanti le domande in sala da parte dei sindaci e dei consiglieri della Comunità presenti. A partire da Livio Caldera, sindaco di Comano Terme, per proseguire con Arturo Povinelli, sindaco di Carisolo, quindi Emanuele Bernardi, sindaco di Villa Rendena, Ilaria Pedrini, consigliere della Comunità, Werner Bonenti, sindaco di Lardaro, Michele Ongari, sindaco di Spiazzo.

Giuseppe Bonenti, sindaco di Bondo e Presidente della Conferenza dei Sindaci, preso atto della delicata situazione che sta attraversando l’economia ed in particolare la finanza pubblica, “conferma che i sindaci dovranno ragionare in sinergia tra di loro, con la Provincia e le Comunità al fine di continuare ad erogare i servizi pubblici come sta avvenendo fino ad oggi e non penalizzare i cittadini”.

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