La gestione forestale al centro dell'incontro organizzato dalla Comunità delle Giudicarie - Partecipazione convinta di presidenti Asuc e Assessore alle foreste dei Comuni.

La gestione forestale al centro dell'incontro organizzato dalla Comunità delle Giudicarie - Partecipazione convinta di presidenti Asuc e Assessore alle foreste dei Comuni.
«Una nuova visione di gestione del bosco che implica il rilancio di un piano che possa dare forza ad un settore con grandi potenzialità». «Non è solo una mia idea», precisa Piergiorgio Ferrari, assessore alle foreste della Comunità delle Giudicarie, «ma un pensiero condiviso anche a livello provinciale e che parte da lontano», da quella cabina di regia messa in piedi dalla Pat - Dipartimento Risorse Forestali e Montane, per valorizzare la filiera foresta-legno-energia attraverso un “Piano strategico del legno” e che si sta già concretizzando, ad esempio nel settore dell’edilizia, anche attraverso il marchio Arca, primo in Italia a certificare gli edifici con struttura portante in legno.
La decisa volontà di mettere al centro dell’attenzione del territorio il patrimonio boschivo e il suo utilizzo è quanto è emerso anche dall’incontro tra l’Assessore alle foreste della Comunità delle Giudicarie, Piergiorgio Ferrari, gli Assessori alle foreste dei Comuni giudicariesi e i Presidenti delle Asuc. Presente anche la Camera di Commercio di Trento, rappresentata dai funzionari ed esperti Zanotelli, Colaone e Tonezzer.
Nella Casa della Comunità, oltre a presentare il nuovo direttore dell’ufficio distrettuale forestale di Tione Giacomo Antolini, si sono messe sul tavolo la complessa gestione del patrimonio forestale e le prospettive di sviluppo che essa può offrire.
Molti gli spunti di riflessione offerti dalla discussione: dalla necessità di trovare una sinergia tra i Consorzi boschivi che operano nelle Giudicarie alla possibilità di intraprendere diverse pratiche nella coltura del bosco. Obiettivo: migliorare il servizio, il rendimento, ma anche la qualità dei boschi che sono da sempre un’attrattiva e una caratteristica peculiare delle valli trentine.
Per questo, nelle zone interessate dal taglio del legname, sembrerebbe auspicabile una pulizia e un recupero anche delle “ramaglie” in modo da non mutare artificialmente gli equilibri del sottobosco e allo stesso tempo riutilizzare risorse che potrebbero essere impiegate, previo trattamento, ad esempio come biomassa.
Nella stessa direzione di valorizzare le risorse trentine, va anche l’iniziativa della Camera di Commercio di Trento che sta proponendo per marzo un’asta dei legni pregiati. Dalle valli del Trentino potranno essere conferiti a Trento i “pezzi” pregiati del legname per allestire una vetrina di ciò che i boschi offrono: dall’abete al larice che vestono le pendici dei monti trentini alle numerose latifoglie come faggio, castagno, noce, acero e frassino che crescono ad altitudini più basse, tutti rigorosamente di classe A.
É in questo scenario che si colloca dunque la necessità di un cambiamento nello sfruttamento boschivo auspicato dall’assessore Ferrari: «Il bosco può e deve diventare un’occasione di occupazione. In un momento delicato come quello che stiamo vivendo può dare la possibilità a giovani e meno giovani di un lavoro, ad aziende in difficoltà, una via per riprendersi, ad un territorio turistico di migliorare la propria fruibilità e la propria immagine».
Se da parte della Comunità delle Giudicarie c’è massima disponibilità a catalizzare questo percorso, e a rendersi partecipe di un eventuale progetto condiviso, i primi passi spettano sicuramente alle Asuc e ai Comuni, detentori dei poteri decisionali in materia forestale e quindi principali attori del destino dei boschi.