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Un logo per la Comunità fatto dai più giovani

Dalla pubblicazione "COMUNITIAMO" - l'informazione della Comunità delle Giudicarie

Il concorso di idee per la determinazione del logo istituito dalla nuova Comunità delle Giudicarie, aperto a tutte le scuole dei trentanove Comuni del territorio, ha visto una partecipazione davvero numerosa, con la consegna di oltre 500 elaborati:

  • n. 376 cat. “alunni/studenti singoli”
  • n. 42 cat. “classi di Istituti giudicariesi”
  • n. 84 cat. “gruppi studenti Istituti giudicariesi".

Molte sono state le indicazioni grafiche che attraverso una lodevole ricerca hanno esposto significati, intuizioni e originalità per la realizzazione di una o più immagini utili ad accompagnare la nuova Comunità delle Giudicarie e certamente il concorso è stato accolto nelle varie scuole e sostenuto positivamente dai docenti, in maniera che i significati e la didattica potessero avere compimento al fine della conoscenza del nuovo ente locale.

Moltissime immagini presentate hanno avuto la qualità di sottolineare gli aspetti più importanti del territorio, della natura, dell’antropizzazione e della comunità, riassumendo in forma visiva i contenuti salienti, spesso indicati anche con ottima qualità compositiva ed esecutiva.

La Commissione, coadiuvata dal Presidente della Comunità, Raffaele Armani, e dall’Assessore alla Comunicazione istituzionale, Monica Mattevi, che ha proposto l’iniziativa, era formata da

  • Mario Antolini, storico e giornalista
  • Gianni Rocca, artista docente all’Accademia di Brera
  • Alessandro Togni, artista e grafico pubblicitario
  • Anna Bugna, grafico pubblicitario
  • Maurizio Polla, architetto responsabile del Servizio Tecnico della Comunità.

La Commissione ha osservato attentamente l’intera produzione dei disegni ed alla fine ha indicato tre elaborati capaci di riassumere elementi di comunicazione utili alla Comunità delle Giudicarie.

Le soluzioni:

  • la prima si risolve con semplice spontaneità figurativa attraverso la determinazione grafica per una ambientazione di montagna in cui dialogano intensamente soltanto due colori, l’azzurro e il verde;
  • la seconda suggerisce giustapponendo diverse cromie l’area territoriale della Comunità delle Giudicarie;
  • la terza alla maniera astratta e facendo leva maggiormente sulla percezione dei significati, muove mediante macchie colorate collegate da linee sinuose.

Tre immagini notevolmente distanti come approccio stilistico e tecnico, tutte però fortemente esaustive dei contenuti per la definizione del concetto di “comunità”.

- 1. classificata: GIORGIA BONOMI, II^ classe della Scuola Primaria di Tione di Trento:

con le montagne verdi dentro il cielo azzurro, essendo fortemente geometrico, composto di una traccia orizzontale di base alla quale si sormontano triangoli tendenzialmente acuti, stabilisce possibilità di ulteriore stilizzazione e razionalità, così che la sua evoluzione grafica avviene per sintesi matematica, fino ad una sorta di codifica linearistica molto riflessiva e particolarmente aderente alle dinamiche di comunicazione dell’epoca dei computer.

- 2. classificata: CHANTAL ALLEGRA, III^ classe della Scuola Secondaria inferiore di Roncone:

l’area territoriale suddivisa in cinque zone (anche se più propriamente sarebbero quattro), elabora dinamiche percettive attraverso l’uso delle tonalità primarie (rosso, blu, giallo) e una tonalità secondaria (verde). Il suo sviluppo formale e concettuale avviene per materializzazione, per mappatura, così che le colorazioni maggiormente esposte e significanti, aiutate anche dai rinforzi a contornatura, vengono disposte in sovrapposizione, al fine di ricreare una sorta di isola così chiamata “Comunità delle Giudicarie”.

- 3. classificata: ANNALISA ZULBERTI, II^ classe della Scuola Secondaria inferiore di Spiazzo:

l'elaborato con le macchie colorate, trascurando quasi completamente gli elementi figurativi, si manifesta come una “improvvisazione” (alla Kandinsky) e, per questa sua prerogativa di astrazione e contemporaneità, il suo sviluppo avviene nella perdita dell’unico elemento narrativo (il gomitolo) per una immagine in sospensione su bianco o su nero, come se gli enti colorati dovessero da soli dare rappresentazione dei Comuni che compongono la Comunità delle Giudicarie. Le linee in questo senso diventano figurazioni delle modalità di relazione e di dialogo fra le parti.

I primi tre disegni classificati, rielaborati graficamente, potranno essere adottati dai singoli Servizi della Comunità per identificare determinati compiti istituzionali.

Le tre alunne vincitrici verranno premiate durante una cerimonia prevista per l’ultima settimana di febbraio presso il Centro Studi Judicaria (V.le Dante n. 46 a Tione), quando verranno assegnati anche i premi aggiuntivi agli Istituti scolastici frequentati dalle tre vincitrici, come previsto dal bando di concorso.

Dal 20 al 27 febbraio, sempre presso il Centro Studi, verrà allestita anche un’esposizione con tutti gli elaborati che hanno partecipato all’iniziativa.

 

Alessandro Togni

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