Dal "Corriere del Trentino"
del 19 settembre 2009
Sabato 12 settembre dalle ore 11 alle ore 17 ha avuto luogo nella cornice del museo storico-culturale di Castel Tirolo la “Festa delle Giudicarie”.
Dal "Corriere del Trentino"
del 19 settembre 2009
Sabato 12 settembre dalle ore 11 alle ore 17 ha avuto luogo nella cornice del museo storico-culturale di Castel Tirolo la “Festa delle Giudicarie”.
Nello spirito di Castel Tirolo, di voler tornare ad essere il fulcro di un territorio e di una storia condivisi, le Giudicarie sono state al centro di una gioiosa festa nella culla del Tirolo storico.
La mattina, nella Sala dei Cavalieri, ospiti d’onore e autorità del panorama politico e culturale del Trentino e del Sudtirolo sono intervenuti sulla tematica della condivisione e della forte volontà di ritrovare un clima di fratellanza in un territorio caratterizzato da tanti punti in comune quanto da realtà e tradizioni specifiche.
Il direttore del Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano Siegfried de Rachewiltz ha espresso parole di benvenuto anche a nome del presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder a tutti coloro che sono intervenuti, formulando l’auspicio che questa possa essere solo la prima di una serie di manifestazioni volte a riscoprire i nostri “vicini di casa”.
L’assessore alla cultura, ai rapporti europei e alla cooperazione della Provincia di Trento Franco Panizza, che proprio qui in occasione dell’anno hoferiano con la seduta comune dei tre presidenti del Land austriaco del Tirolo e delle Province di Bolzano e di Trento formulò l’augurio che lo “spirito di Castel Tirolo” possa permeare non solo l’anno del Giubileo ma anche tutti gli anni a venire, ha portato i saluti del presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai, mostrando particolare apprezzamento per la collaborazione scientifica tra Castel Tirolo, il Museo storico del Trentino e il Ferdinandeum di Innsbruck nell’allestimento dell’importante mostra incentrata sulle personalità di Joseph Ennemoser e di Jakob Philipp Fallmerayer e sul periodo tra il 1809 e il 1848/49.
Ignaz Ladurner, presidente del Comprensorio del Burgraviato e sindaco di Tirolo, ha espresso parole di benvenuto augurando uno scambio di visite più frequenti tra le valli altoatesine e trentine. Aldo Boninsegna della ripartizione cultura italiana della Provincia di Bolzano ha portato i saluti del vicepresidente della Provincia e assessore alla cultura e scuola in lingua italiana Christian Tommasini, ribadendo l’importanza di manifestazioni di questo tipo. Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, ha messo in luce come la collaborazione scientifica con Castel Tirolo abbia ormai una lunga storia e come proprio questo tipo di condivisione di progetti comuni contribuisca a smantellare antiche barriere e incomprensioni.
Raffaele Armani, presidente della Comunità delle Giudicarie e sindaco di Lardaro, ha fatto appello alla solidarietà del Tirolo storico, auspicandola anche ai singoli comuni che costituiscono le Giudicarie, per giungere un giorno ad un lavoro comuni che valorizzi il territorio. Enzo Sebastiani, Vincenzo Zubani, Vigilio Giovanelli, rispettivamente sindaci di Stenico, Tione e vicesindaco di Storo, hanno invece sottolineato l’aspetto storico da cui ha preso spunto questa importante giornata: le battaglie sul confine meridionale del Tirolo storico avvenute nel 1848 tra i volontari lombardi, i cosiddetti “Corpi Franchi” e l’esercito austriaco, coadiuvato da corpi volontari, come il gruppo di studenti universitari che partirono da Vienna capitanati da Adolf Pichler per difendere i confini della madre patria. La loro ha voluto essere anche una presenza simbolica per ripercorrere il tragitto compiuto dai protagonisti di entrambe le parti in nome di un embrionale desiderio di “libertà nazionale”.
Paola Bodio, presidente dell’Ecomuseo della Valle del Chiese e Guido Donati,
presidente dell’Ecomuseo della Judicaria “dalle Dolomiti al Garda” hanno presentato le istituzioni che rappresentano ponendo l’accento sulla valorizzazione del territorio giudicariese e offrendo diverso materiale informativo a riguardo.
Nel pomeriggio gli approfondimenti sui Corpi Franchi nel 1848 e la figura di Paride Ciolli ad opera di Graziano Riccadonna, presidente del Centro Studi Judicaria, hanno permesso una lettura più accurata degli avvenimenti storici, scoprendo altresì la visita a Castel Tirolo l’8 agosto 1878 dello stesso Ciolli, comandante di una compagnia di Corpi Franchi giudicariesi.
Altro interessante approfondimenti pomeridiano è stato offerto da Roberto Panelatti, vicepresidente dell’Ecomuseo della Valle del Chiese: un tour virtuale attraverso le antiche fortificazioni giudicariesi, tra l’altro molto apprezzato anche da Helmut Stampfer, ex direttore della ripartizione beni culturali della Provincia di Bolzano.
Grande successo hanno riscontrato il “Duo Flavetum” e l’ensamble dei maestri della Scuola Musicale delle Giudicarie che hanno eseguito brani ottocenteschi della tradizione tirolese e giudicariese. Molto apprezzato è stato poi l’impegno e l’originalità del gruppo folkloristico di Caderzone che, sotto la guida di Michela Sartori, ha eseguito balli della tradizione giudicariese e che si è alternato con il gruppo di danze popolari di Merano-Maia Bassa e la “Pseirer Tanzlmusig”.
L’atmosfera è stata inoltre arricchita da alcuni stand gastronomici con la vendita di prodotti tipici e dalla presenza di un cestaio che ha presentato i propri lavoro: un salto nel tempo per rispolverare gli antichi mestieri della valle.
Guardie d’onore della cerimonia sono state le compagnie di Schützen di Tirolo e di Rendena, questi ultimi con il comandante Silvano Capella.
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Momento di condivisione per rafforzare i legami
Castel Tirolo come riferimento storico non solo per l’Alto Adige ma anche per il Trentino.
“L’iniziativa ha dimostrato come sia possibile rafforzare i legami del Tirolo con manifestazioni che valorizzano diversi aspetto: dalla cultura alla storia, dalla musica ai prodotti tipici”. Franco Panizza, assessore alla cultura, ai rapporti europei e alla cooperazione della Provincia di Trento, individua nella “Festa delle Giudicarie” un importante momento di condivisione della storia ed allo stesso tempo un ottimo coinvolgimento di tutta la comunità nelle sue diverse manifestazioni.
Assessore, la collaborazione tra gli enti culturali, Castel Tirolo, il Museo storico del Trentino e il Ferdinandeum di Innsbruck, ha dato buoni frutti, dunque?
“Assolutamente. La dimostrazione che la collaborazione è sempre valida. Inoltre è stata l’occasione per avviare una lettura unitaria della storia che accomuna i territori del Tirolo storico. Nel documento programmatico dell’Euregio la mia proposta di un Istituto euroregionale di storia ha avuto in questa manifestazione un’ulteriore conferma di validità”.
Una lettura unitaria della storia?
“Sì, fatta in maniera scientifica, per mettere in rete tutte le testimonianze. Per definire una volta per tutte le vicende comuni, per affermare i legami, approfondire tutti gli aspetti e mettere in luce le affinità che accomunano i territori tirolesi. In definitiva per rinsaldare l’amicizia tra i popoli”.
Per la prima volta le Giudicarie si sono presentate all’esterno, fuori, dal loro territorio. E’ questo uno degli aspetti importanti messi in risalto da Graziano Riccadonna, presidente del Centro Studi Judicaria.
“A Castel Tirolo le Giudicarie hanno raggruppato le forze e si sono fatte conoscere unite (Esteriori, Interiori e Chiese). Non solo. Si è trovato il modo di agganciare l’aspetto culturale a quello gastronomico e folcloristico. Anche questo per la prima volta”.
Notevole, dunque, questa presentazione a tutto tondo, anche per rafforzare lo spirito d’identità.
“Direi che come primo esperimento ha funzionato”.
Dal punto di vista strettamente culturale qual è stato il valore dell’iniziativa?
“Sicuramente l’aver provato, ed essere riusciti a guardare la storia in un’ottica più vasta, mettendo a confronto le ragioni di fronti contrapposti. Siamo riusciti a sdoganare la cultura locale del localismo. In un certo senso si è avviata una rilettura della storia”.
L’occasione per recuperare aspetti tirolesi del territorio.
“Come estremo confine sud-occidentale le Giudicarie sono da sempre la parte più lontana del Tirolo, la festa è stata significativa per riannodare i fili tracciati e persi nel tempo”.
Più che positivo il giudizio di Vigilio Giovanelli, vicesindaco di Storo sulla festa di Castel Tirolo:
“Per le Giudicarie è stata l’occasione per ripescare le origini, per evidenziare sfumature nascoste o dimenticate dalla storia. Ma è stata soprattutto una grande giornata di cultura e agricoltura. Una manifestazione dove cultura e agricoltura sono andate di pari passo”.
Ci spieghi meglio.
“Intendo dire che accanto all’aspetto strettamente culturale e storico abbiamo avuto la possibilità di far conoscere anche le nostre origini contadine, i nostri prodotti e soprattutto l’oro giallo di Storo. La polenta fatta con la nostra farina ha sbancato”.
Insomma un'iniziativa da ripetere.
“Direi di sì. Tra l’altro anche il periodo, l’autunno, mi è sembrato il più propizio”.