Lo Statuto della Comunità delle Giudicarie ha avuto una plebiscitaria approvazione da parte dei Consigli Comunali. A tutt’oggi si sono pronunciati a favore ben 37 Comuni su 40 (due Comuni non l’hanno ancora portato alla trattazione in Consiglio), in rappresentanza di 36.057 abitanti sui 37.098 residenti in Giudicarie. Sulle 16 Comunità istituite in Provincia di Trento, le Giudicarie quindi arrivano seconde al traguardo dell’approvazione (dopo il Primiero).
Plebiscitaria approvazione dello Statuto della Comunità delle Giudicarie
L’approvazione dello Statuto costituisce un passo fondamentale per la nascita della Comunità delle Giudicarie, prevista dalla legge provinciale n. 3 del 16 giugno 2006, la quale ha posto le basi per la nascita in provincia di Trento di 16 Comunità al posto degli attuali Comprensori.
Palese la soddisfazione dell’apposita Commissione che ha elaborato lo Statuto, un lavoro non semplice data la complessa normativa, coordinata da Raffaele Armani (sindaco del Comune di Lardaro) e formata dai seguenti Sindaci: Bruno Simoni (Montagne), Vittorio Martini (Ragoli), Emanuele Bonafini (Spiazzo), Luigi Tisi (Giustino), Nicoletta Aloisi (Fiavé), Guido Turrini (Lomaso), Giuseppe Bonenti (Bondo) e Settimo Scaglia (Storo). La Commissione evidenzia il fatto che tutti i Consigli Comunali, che hanno finora esaminato lo Statuto, lo hanno poi approvato, la maggior parte delle volte con una larga maggioranza.
La Commissione, per giungere alla predisposizione dello schema di Statuto, ha effettuato diversi incontri sul territorio con i Consiglieri comunali ed i Sindaci dei 40 Comuni giudicariesi, per recepire osservazioni e proposte che sono state poi valutate al fine del loro accoglimento. Inoltre, nel giugno scorso, la proposta di Statuto è stata inviata anche alle Associazioni economiche di categoria delle Giudicarie, ai Consorzi B.I.M. del Sarca e del Chiese, alle Aziende per il Turismo ed ai Consorzi Turistici, alle Organizzazioni Sindacali CGIL e CISL del territorio ed al Parco Naturale Adamello Brenta, così da avere un parere il più completo possibile da parte della realtà socio-economica delle Giudicarie.
Dopo l’esame e l’approvazione dello Statuto da parte dei Consigli Comunali, il Presidente della Provincia provvederà a indire le elezioni per la formazione dell’Assemblea della Comunità. Per le Giudicarie saranno pertanto chiamati alle urne oltre 600 Consiglieri comunali, i quali dovranno eleggere i 40 componenti dell’Assemblea, che andranno ad aggiungersi ai 40 Sindaci membri di diritto.
I rappresentanti dell’Assemblea, quindi, procederanno ad eleggere il Presidente a maggioranza assoluta; la Giunta della Comunità delle Giudicarie sarà composta, oltre che dal Presidente, da quattro Assessori (nove in totale nell’attuale Giunta comprensoriale) in rappresentanza delle quattro zone di cui si compone la Comunità e vedrà la presenza di ambo i generi per garantire pari opportunità.
Come già ricordato in precedenza, mediante le Comunità i Comuni, aggregati per ambiti territoriali omogenei, eserciteranno alcune importanti competenze ad essi trasferite dalla Provincia. Quest’ultima, in particolare, trasferirà più poteri relativi alla pianificazione urbanistica locale e alla programmazione economica, ai servizi pubblici, assistenza sociale, edilizia abitativa pubblica e sovvenzionata, assistenza scolastica, gestione e raccolta rifiuti, edilizia scolastica, ciclo dell’acqua, trasporto locale e distribuzione dell’energia. Le Comunità stabiliranno anche i criteri per la definizione delle politiche di bilancio e dei tributi locali. Resterà in capo ai Comuni la gestione dei Vigili del Fuoco, del volontariato e delle espropriazioni. I Comuni potranno inoltre trasferire volontariamente ulteriori proprie competenze.
Pertanto, nel primo semestre del 2009, nascerà la Comunità delle Giudicarie, che avrà più competenze e risorse rispetto al Comprensorio, operando a stretto contatto con i Comuni nell’individuazione di un progetto di sviluppo complessivo a favore della popolazione giudicariese.