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Comunità: quattro anni intensi, tra progetti e servizi per il territorio

A quattro anni dall'inizio del mandato, la presidente Patrizia Ballardini traccia un primo bilancio.

Quattro anni sono scorsi via rapidissimi e siamo giunti alla fine della prima legislatura della Comunità delle Giudicarie. Prima ed ultima con un presidente eletto dalla popolazione. Sono stati quattro anni intensi. 

Abbiamo costruito ed in buona parte completato il percorso di pianificazione territoriale, sia in ambito economico ed urbanistico che sociale, coinvolgendo i Comuni ed in generale il Territorio su decisioni importanti in passato gestite dalla Provincia. 

Abbiamo realizzato iniziative concrete volte a sostenere l’economia locale e la creazione di posti di lavoro, con particolare riferimento al supporto delle famiglie e dei giovani, attraverso progettualità generate coinvolgendo gli altri attori territoriali in una logica di rete. In generale, abbiamo cercato di non limitarci alle specifiche competenze riservate alla Comunità, quanto piuttosto di avere un approccio orientato a dare alcune risposte concrete alle Famiglie ed alle Aziende. Accanto a questo, due percorsi che hanno coinvolto e unito tutte le Giudicarie: quello per la valorizzazione dell’Ospedale di Tione e quello per la costruzione di una nuova scuola per i ragazzi colpiti dal terremoto in Emilia. Ancora, un percorso di riflessione allargata, sempre aperto, nel quale le Giudicarie si sono confrontate rispetto alle prospettive di sviluppo del Territorio. Di quanto fatto abbiamo cercato di dare conto durante il cammino e poi nelle pagine di questo fascicolo, lasciando al sito web una testimonianza più dettagliata.

Sono stati quattro anni impegnativi e coinvolgenti. Un percorso costellato di complessità gestionali, che vanno ricondotte da un lato alla dimensione ed alla articolazione della realtà giudicariese, ma in misura maggiore alla fragilità del contesto istituzionale. Infatti, il potenziale politico dei Territori, che attraverso la Riforma avrebbe dovuto trovare esplicitazione, è stato fortemente condizionato dal mancato trasferimento alle Comunità di reale e pieno potere decisionale e quindi, nei fatti, da una sostanziale limitazione dello spazio di autonomia dei Territori.
Al tempo stesso, la costante azione di delegittimazione delle Comunità, anche a livello mediatico, con frequenti mistificazioni della realtà e taluni passaggi pesanti, quali il referendum per la abrogazione del 2012, non ha certo favorito un clima di lavoro positivo. Il tutto, in un momento particolarmente critico dal punto di vista economico, finanziario e sociale.
Eppure, pur in presenza di organi di governo molto numerosi e con poca attitudine al confronto allargato a per la concertazione di decisioni strategiche a livello comunitario, siamo riusciti a convergere su questioni rilevanti per il Territorio, concretizzando politiche e progetti per costruire un futuro sostenibile. Mettendo al centro la Famiglia, i Giovani, le Imprese, l’Occupazione, la Sanità, la Montagna. Così come non si è mai affievolito l’impegno anche nel rapporto con la Provincia, quali pionieri nell’attivazione delle competenze, ed in seno al Consiglio delle Autonomie, dove abbiamo sempre partecipato attivamente al confronto rispetto alle proposte normative, in modo costruttivo, con l’obiettivo di dare voce alle istanze specifiche delle Giudicarie ed al tempo stesso favorire la valorizzazione dell’autonomia dei territori.
Scorrendo oggi le linee programmatiche di inizio mandato, ci rendiamo conto di aver mantenuto quanto prospettato, integrando il programma di lavoro con molteplici iniziative che hanno messo al centro le Giudicarie ed i Giudicariesi, contribuendo a costruire una base comune e una visone per una Comunità reale. Il lavoro di questi quattro anni credo, infatti, testimoni come questo territorio possa e sappia essere coeso, anche a salvaguardia della propria autonomia, valorizzando le specificità di ciascun ambito. Alcuni importanti progetti conclusi lo dimostrano e rappresentano esempi di iniziative che sono stati elaborate e quindi realizzate coinvolgendo i molti attori territoriali, attivando quella rete che oggi più che mai risulta fondamentale per mettere a frutto risorse sempre più contenute ed elaborare risposte puntali, efficaci ed efficienti per le Persone. E’ questo l’elemento che mi fa confidare che i progetti avviati avranno un seguito, e che di nuovi ne nasceranno, anche con riferimento alla gestione associata dei servizi comunali, pur a fronte di un contesto istituzionale profondamente modificato. E’ questo che mi fa credere che il percorso positivo costruito con tanta passione - a partire dalla cultura e dal riconoscimento dell’identità plurale della nostra Terra - possa proseguire, per fare emergere sempre più, attraverso politiche ispirate all’integrazione, alla solidarietà e alla sostenibilità dello sviluppo, le potenzialità, le specificità, le eccellenze, che le Giudicarie esprimono, come Territorio e come Comunità. Il tutto al servizio del Bene comune.
Concludo questo mandato alla guida della Comunità delle Giudicarie con la serenità di essermi messa a servizio del Territorio senza riserve, con costante entusiasmo nonostante la indubbia complessità del contesto, con la convinzione che i Giudicariesi possono andare fieri della loro storia e di un Territorio davvero eccezionale, anche per ritrovare quello spirito unitario che fonda la sua ragion d’essere nel secolare cammino che ha tenuto legate fra loro le storiche Sette Pievi e che ancora oggi costituisce la linea di congiunzione di un itinerario comune. Per guardare al futuro nella consapevolezza che solo lavorando insieme si possono porre le basi per le Giudicarie di domani.
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Per tutto quanto siamo riusciti a realizzare, nonostante tutto, un sincero ringraziamento a chi mi ha affiancato in questo percorso: innanzitutto la mia Giunta, il Segretario Generale, i Responsabili tecnici della Comunità, quindi i Sindaci, i Capigruppo, i Componenti delle Commissioni e dei Tavoli di lavoro che abbiamo attivato per poter costruire veri progetti di sistema e soluzioni più vicine alle Persone, e poi tutti i Consiglieri, di Maggioranza e di Minoranza, che, nonostante la comprensibile demotivazione legata alla mancata attuazione della riforma istituzionale, hanno garantito il loro contributo sino alla fine del mandato. Senza dimenticare tutti coloro che hanno reso possibile tradurre in realtà idee e progetti: le Persone che quotidianamente lavorano in Comunità, con impegno e professionalità.
Un grande Grazie a Tutti.

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