Fino a quest’oggi sono 24 i Consigli comunali che hanno approvato lo schema di Statuto della Comunità delle Giudicarie, come licenziato dal Collegio dei Sindaci nella seduta del 16 ottobre u.s., e precisamente: Bleggio Inferiore, Bleggio Superiore, Bolbeno, Bondo, Bondone, Brione, Carisolo, Castel Condino, Cimego, Condino, Fiavé, Giustino, Lardaro, Montagne, Pelugo, Pieve di Bono, Pinzolo, Praso, Preore, Roncone, San Lorenzo in Banale, Spiazzo, Villa Rendena e Zuclo.
Lo Statuto della Comunità approvato finora da 24 Consigli Comunali
Lorenzo in Banale, Spiazzo, Villa Rendena e Zuclo.
I rimanenti Consigli Comunali dovranno esprimersi entro il prossimo 31 dicembre. La Legge n. 3 del 16 giugno 2006 –“Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino” – prevede che lo Statuto sia definitivamente adottato quando viene approvato dai 2/3 dei Consigli comunali, in rappresentanza di almeno i 2/3 della popolazione della Comunità.
L’approvazione dello schema di Statuto costituisce un passo fondamentale per la nascita della Comunità delle Giudicarie, prevista dalla legge provinciale n. 3 del 16 giugno 2006, la quale ha posto le basi per la nascita in provincia di Trento di 16 Comunità al posto degli attuali Comprensori.
La predisposizione dello schema di Statuto è stata particolarmente curata ed ha visto l’apposita Commissione, dal luglio 2007, riunirsi per undici volte prima di licenziare lo schema definitivo. Tale Commissione era formata da Raffaele Armani (sindaco del Comune di Lardaro) quale coordinatore e dai seguenti Sindaci: Bruno Simoni (Montagne), Vittorio Martini (Ragoli), Emanuele Bonafini (Spiazzo), Luigi Tisi (Giustino), Nicoletta Aloisi (Fiavé), Guido Turrini (Lomaso), Giuseppe Bonenti (Bondo) e Settimo Scaglia (Storo).
La Commissione, per giungere alla predisposizione dello schema di Statuto, ha effettuato diversi incontri sul territorio con i Consiglieri comunali ed i Sindaci dei 40 Comuni giudicariesi, per recepire osservazioni e proposte che sono state poi valutate al fine del loro accoglimento. Inoltre, nel giugno scorso, la proposta di Statuto è stata inviata anche alle Associazioni economiche di categoria delle Giudicarie, ai Consorzi B.I.M. del Sarca e del Chiese, alle Aziende per il Turismo ed ai Consorzi Turistici, alle Organizzazioni Sindacali CGIL e CISL del territorio ed al Parco Naturale Adamello Brenta, così da avere un parere il più completo possibile da parte della realtà socio-economica delle Giudicarie.
Dopo l’esame e l’approvazione dello Statuto da parte dei Consigli Comunali, il Presidente della Provincia provvederà a indire le elezioni per la formazione dell’Assemblea della Comunità. Per le Giudicarie saranno pertanto chiamati alle urne oltre 600 Consiglieri comunali, i quali dovranno eleggere i 40 componenti dell’Assemblea, che andranno ad aggiungersi ai 40 Sindaci membri di diritto.
I rappresentanti dell’Assemblea, quindi, procederanno ad eleggere il Presidente a maggioranza assoluta; la Giunta della Comunità delle Giudicarie sarà composta da quattro Assessori (otto nell’attuale Giunta comprensoriale) in rappresentanza delle quattro zone di cui si compone la Comunità e vedrà la presenza di ambo i generi per garantire pari opportunità.
Come già ricordato in precedenza, mediante le Comunità i Comuni, aggregati per ambiti territoriali omogenei, eserciteranno alcune importanti competenze ad essi trasferite dalla Provincia. Quest’ultima, in particolare, trasferirà più poteri relativi alla pianificazione urbanistica locale e alla programmazione economica, ai servizi pubblici, assistenza sociale, edilizia abitativa pubblica e sovvenzionata, assistenza scolastica, gestione e raccolta rifiuti, edilizia scolastica, ciclo dell’acqua, trasporto locale e distribuzione dell’energia. Le Comunità stabiliranno anche i criteri per la definizione delle politiche di bilancio e dei tributi locali. Resterà in capo ai Comuni la gestione dei Vigili del Fuoco, del volontariato e delle espropriazioni.
Pertanto, nel primo semestre del 2009, nascerà la Comunità delle Giudicarie, che avrà più competenze e risorse rispetto al Comprensorio, operando a stretto contatto con i Comuni nell’individuazione di un progetto di sviluppo complessivo a favore della popolazione giudicariese.